Discussione:
Mercato dell'usato negli ebook, è possibile?
(troppo vecchio per rispondere)
Unilì
2012-03-03 18:34:02 UTC
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Normalmente se uno compra un libro o poi puo' rivenderlo come usato.
Perfino alcuni grandi siti che vendono libri effettuano vendita di libri
usati.
Ed è normale, anzi, consigliato, che gli studenti acquistino libri
usati, per poi rivenderli.

Secondo la stessa logica, se compro un libro in formato digitale (e-pub,
pdf o qualunque altro formato), dovrebbe essermi consentito "venderlo a
terzi" a patto che io cancelli la mia copia, è così oppure no?

Se così non è questo accende una fregaturina occulta nei libri digitali.

Si parla tanto, nella nostra scuola, che «un giorno finalmente gli
studenti verranno a scuola con una tavoletta e acquisteranno i libri in
formato digitale risparmiandosi parecchi chili di libri sulla schena»

pero' non si pensa al problema che a quel punto gli studenti non possono
piu' accedere al mercato dell'usato

(una vera manna dal cielo per autori ed editori)
Unilì
2012-03-03 19:05:37 UTC
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Post by Unilì
Si parla tanto, nella nostra scuola, che «un giorno finalmente gli
studenti verranno a scuola con una tavoletta e acquisteranno i libri in
formato digitale risparmiandosi parecchi chili di libri sulla schena»
è veramente difficile studiare su un e-book. Non si può sfolgiare ed è
difficile saltare da un punto all'altro. Sicuramente chi ha detto queste
cose non ha mai letto un libro in digitale.
posso essere daccordo. Pero' il punto era un altro: comprando i diritti
d'uso personale di una qualunque proprietà intellettuale (video, musica,
libri...) se l'acquisto è in formato digitale senza supporto fisico, è
consentita la rivendita del prodotto "di seconda mano"?
Cleaver
2012-03-04 07:51:53 UTC
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Il giorno Sat, 03 Mar 2012 20:05:37 +0100
Post by Unilì
Pero' il punto era un altro: comprando i diritti
d'uso personale di una qualunque proprietà intellettuale (video,
musica, libri...) se l'acquisto è in formato digitale senza supporto
fisico, è consentita la rivendita del prodotto "di seconda mano"?
L'art. 109, primo comma, della legge 633/41 espressamente dice: "La
cessione di uno o più esemplari dell'opera non importa, salvo patto
contrario, la trasmissione dei diritti di utilizzazione, regolati da
questa legge."

Quindi senza "patto contrario" il diritto di utilizzo non è trasmesso in
nessun caso.

Nello specifico del "software", l'art. 64-bis rincara la dose:

Punto a) : "[...] Nella misura in cui operazioni quali il caricamento,
la visualizzazione, l'esecuzione, la trasmissione o la memorizzazione
del programma per elaboratore richiedano una riproduzione, anche tali
operazioni sono soggette all'autorizzazione del titolare dei diritti;"

Perciò la copia digitale non espressamente consentita dall'avente
diritto è sicuramente vietata.

Si può discutere della cesione e della vendita del supporto su cui sia
conservata l'opera originale solo se i diritti ceduti non siano
nominali, ma generici, come per esempio nell'acquisto di un libro in
cui il detentore dei diritti non concede i diritti di utilizzo a uno
specifico utente, ma a un generico "acquirente e detentore" del
supporto.
Unilì
2012-03-04 10:52:51 UTC
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Post by Cleaver
Perciò la copia digitale non espressamente consentita dall'avente
diritto è sicuramente vietata.
Si può discutere della cesione e della vendita del supporto su cui sia
conservata l'opera originale solo se i diritti ceduti non siano
nominali, ma generici, come per esempio nell'acquisto di un libro in
cui il detentore dei diritti non concede i diritti di utilizzo a uno
specifico utente, ma a un generico "acquirente e detentore" del
supporto.
diciamo che fino ad adesso la rivendita dei libri usati è stata
consentita perche' se avessero vietato la compravendita ci sarebbe stata
la rivoluzione contro le lobbies dell'editoria con l'appoggio degli
ecologisti che inorridirebbero nel sapere che tizio deve buttare via il
libro senza poterlo rivendere a caio, comunque sarebbe stata una legge
indigesta. Adesso invece con la scusa dell'ebook hanno trovato la
maniera indolore di limitare la licenza d'uso al primo acquirente.

Tra l'altro l'editoria è l'unico settore dove la licenza d'uso viene
limitata al primo acquirente. E non mi fate la storiellina della
proprietà intellettuale perche' c'e' piu' "lavoro intellettuale" dietro
la progettazione di un'automobile che dietro la stesura di un libro,
eppure un automobilista puo' vendere la sua panda ad un altro
automobilista senza dover corrispondere una percentuale a Marchionne.

Inoltre un'automobilista puo' utilizzare la sua automobile per uso
personale ma se la usa per lavoro o addirittura per scopo di lucro
(taxi?), non deve corrispondere dei diritti d'autore maggiori al
produttore dell'auto.
Ecco, vi immaginate se voi compraste un'auto e siate autorizzati ad
usarla solo per uso personale... se invece la usate per lavoro dovete
corrispondere 5 centesimi a Marchionne per ogni km percorso.
Anzi, diciamo che dovete corrispondere 5 centesimi per km percorso alla
"Società Italiana Progettisti e Costruttori" i quali poi con un loro
calcolo girano questi soldi ai vari progettisti e costruttori.

L'automobilista, inoltre, se usa il mezzo che ha comprato su aree
private, puo' pure "disassemblarlo e modificarlo". Potrebbe fare la
stessa cosa chi ha comprato un software? No.

Ci sarebbe poi da chiedersi cosa fanno oggi giorno gli editori. Mio
padre è un autore. Negli anni 80 gli editori ricevevano il testo
dattiloscritto (o addirittura manoscritto), mio padre fu tra i primi che
glielo mando' in formato digitale AppleWork e loro riuscirono a
convertirlo nel loro formato, altrimenti avrebbero dovuto ri-digitarlo;
poi, sempre all'epoca gli editori avevano i controllori di bozze,
impaginavano e infine mandavano alla tipografia.

Adesso l'editore vuole il testo già corretto eppure impaginato, che
quindi lo riceve e lo invia in tipografia. Cosa fa quindi l'editore, a
parte l'apposizione di un codice ISBN, per garantirsi una fetta degli
introiti sul prodotto venduto? Tant'e' che alcuni autori rinunciano
all'isbn e vendono direttamente con uno dei tanti siti web di "stampa on
demand"; i costi sono minori ma il prodotto cosi' ottenuto non è un vero
"libro" (e non finisce nei cataloghi) ma soltanto una "stampa".
Cleaver
2012-03-04 10:56:57 UTC
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Il giorno Sun, 04 Mar 2012 11:52:51 +0100
Post by Unilì
Tra l'altro l'editoria è l'unico settore dove la licenza d'uso viene
limitata al primo acquirente. E non mi fate la storiellina della
proprietà intellettuale perche' c'e' piu' "lavoro intellettuale"
dietro la progettazione di un'automobile che dietro la stesura di un
libro
Evidentemente non conosci il tipo di lavoro che c'è dietro un libro.

Comunque non si paga la quantità di lavoro intellettuale, ma la sua
innovatività creativa.

Fatevene una ragione.
Unilì
2012-03-04 11:05:58 UTC
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Post by Cleaver
Il giorno Sun, 04 Mar 2012 11:52:51 +0100
Post by Unilì
Tra l'altro l'editoria è l'unico settore dove la licenza d'uso viene
limitata al primo acquirente. E non mi fate la storiellina della
proprietà intellettuale perche' c'e' piu' "lavoro intellettuale"
dietro la progettazione di un'automobile che dietro la stesura di un
libro
Evidentemente non conosci il tipo di lavoro che c'è dietro un libro.
Comunque non si paga la quantità di lavoro intellettuale, ma la sua
innovatività creativa.
Fatevene una ragione.
Non lo metto in dubbio, ma quanto lavoro c'e' dietro la progettazione di
un nuovo modello di motore per le automobili?
E dietro *tutti* i componenti di un computer (eccetto il software) o di
uno smartphone?
Eppure possono essere rivenduti.

Tra l'altro per cifre sufficientemente alte da valerne la pena, il
problema è "legalmente" aggirabile. Supponiamo che la licenza del
software costi 100 mila euro. Invece di acquistarlo creo una s.r.l. con
il minimo di capitale sociale e lo faccio acquistare alla s.r.l. ; poi
se voglio venderlo vendo la s.r.l.
Non ho infranto la licenza d'uso perche' il software è sempre di
proprietà dell's.r.l.
Cleaver
2012-03-04 11:41:55 UTC
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Il giorno Sun, 04 Mar 2012 12:05:58 +0100
Post by Unilì
Tra l'altro per cifre sufficientemente alte da valerne la pena, il
problema è "legalmente" aggirabile. Supponiamo che la licenza del
software costi 100 mila euro. Invece di acquistarlo creo una s.r.l.
con il minimo di capitale sociale e lo faccio acquistare alla
s.r.l. ; poi se voglio venderlo vendo la s.r.l.
Non ho infranto la licenza d'uso perche' il software è sempre di
proprietà dell's.r.l.
Esempi di scuola se ne possono fare centomila, ma la realtà giuridica
dice che il software o proprietà intellettuale equiparabile non si può
cedere a terzi senza il permesso dell'avente diritto.

La tua domanda era specifica e io ho risposto citando la normativa
vigente.

Se non piace la legislazione attuale, basta creare un gruppo di
pressione che la faccia cambiare. :-)
Napo
2012-03-05 05:51:06 UTC
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Post by Unilì
Post by Cleaver
Il giorno Sun, 04 Mar 2012 11:52:51 +0100
Post by Unilì
Tra l'altro l'editoria è l'unico settore dove la licenza d'uso viene
limitata al primo acquirente. E non mi fate la storiellina della
proprietà intellettuale perche' c'e' piu' "lavoro intellettuale"
dietro la progettazione di un'automobile che dietro la stesura di un
libro
Evidentemente non conosci il tipo di lavoro che c'è dietro un libro.
Comunque non si paga la quantità di lavoro intellettuale, ma la sua
innovatività creativa.
Fatevene una ragione.
Non lo metto in dubbio, ma quanto lavoro c'e' dietro la progettazione di
un nuovo modello di motore per le automobili?
E dietro *tutti* i componenti di un computer (eccetto il software) o di
uno smartphone?
Eppure possono essere rivenduti.
Potrebbe non essere corretto quello che dici.
Il motore a scoppio è stato inventato anni ed anni fa e quello che si fa ora
è solo migliorarlo ma l'idea base è quella di cento e passa anni fa, stesso
per il computer, sicuramente l'invenzione base è stata brevettata e penso
che i soldini gli abbiano presi per la loro invenzione almeno per un certo
periodo.
Unilì
2012-03-05 09:43:48 UTC
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Post by Napo
Potrebbe non essere corretto quello che dici.
Il motore a scoppio è stato inventato anni ed anni fa e quello che si fa
ora è solo migliorarlo ma l'idea base è quella di cento e passa anni fa,
stesso per il computer, sicuramente l'invenzione base è stata brevettata
e penso che i soldini gli abbiano presi per la loro invenzione almeno
per un certo periodo.
anche le guerre puniche sono le stesse di 50 anni fa, quello che cambia
è la forma con cui vengono raccontate.

Comunque, se il motore a scoppio è quello, di tecnologia nuova nelle
auto ce n'e' eccome: il common rail, l'abs, l'esp, ecc ecc.

Tutte invenzioni che IMHO la cui fase progettuale e di test richiede
piu' risorse, tempo e soldi che non la stesura di un libro.

Infatti, teoricamente un autore da solo è in grado di scrivere un libro,
mentre oggi un solo ingegnere non sarebbe in grado di progettare da solo
un'automobile di livello di quelle in commercio OGGI (ho detto "OGGI")
Napo
2012-03-06 09:56:48 UTC
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Post by Napo
Potrebbe non essere corretto quello che dici.
Il motore a scoppio è stato inventato anni ed anni fa e quello che si fa
ora è solo migliorarlo ma l'idea base è quella di cento e passa anni fa,
stesso per il computer, sicuramente l'invenzione base è stata brevettata
e penso che i soldini gli abbiano presi per la loro invenzione almeno
per un certo periodo.
anche le guerre puniche sono le stesse di 50 anni fa, quello che cambia è
la forma con cui vengono raccontate.
Io parlavo di libri di narrativa anche perché credo che gli ebooks nella
scuola non arriveranno mai, non avrebbero più guadagno le case editrici,
altra lobby molto potente.
Comunque, se il motore a scoppio è quello, di tecnologia nuova nelle auto
ce n'e' eccome: il common rail, l'abs, l'esp, ecc ecc.
L'idea del motore a scoppio però è sempre quella, intorno ci stanno altre
invenzioni.
Tutte invenzioni che IMHO la cui fase progettuale e di test richiede piu'
risorse, tempo e soldi che non la stesura di un libro.
Vai a dire alla Rowling, colei che ha scritto Harry Potter, che non ha
richiesto risorse e soprattutto tempo, dipende, l'inventiva o l'ingegno di
scoprire o scrivere cose nuove non sono così alla portata di tutti.
Per quanto riguarda i libri di scuola posso essere anche d'accordo, si
bassano tutti su qualcosa che c'è già e viene aggiornato. Il nostro sistema
editoriale per la scuola è viziato dal lucro e non potremmo mai avere un
sistema come negli altri paesi, sempre cartaceo, che porta gli insegnati a
creare delle dispense è distribuirle gratis agli allievi e in alcune
nazioni, mi sembra negli USA, è tutto on line, ogni allievo ha il suo spazio
sul server dove può avere i pdf della lezione scaricati dal prof.
Infatti, teoricamente un autore da solo è in grado di scrivere un libro,
mentre oggi un solo ingegnere non sarebbe in grado di progettare da solo
un'automobile di livello di quelle in commercio OGGI (ho detto "OGGI")
Marconi ha avuto l'idea della trasmissione senza file sfruttando le onde
elettromagnetiche, poi ha sviluppato questa idea con l'aiuto anche di altri
però l'idea è nata da lui e basta. Oggi ci sono i team di lavoro composti da
vari ingegneri, la nuova scoperta va al gruppo ma l'idea sarà sempre di uno,
la famosa lampadina che si accende.
Unilì
2012-03-04 11:11:11 UTC
Permalink
Post by Cleaver
Evidentemente non conosci il tipo di lavoro che c'è dietro un libro.
Comunque non si paga la quantità di lavoro intellettuale, ma la sua
innovatività creativa.
E quale innovatività creativa ci sarebbe nel raccontarmi l'equazione
della retta nel piano cartesiano o la caduta dell'impero romano
d'occidente con altre parole rispetto a quelle di un altro libro sul
quale l'autore stesso ha studiato... perche' l'autore stesso quelle
nozioni le ha a sua volta studiate su altri libri, mica le ha scoperte
lui stesso, allora dovrebbe a sua volta ripagare una parte dei diritti
agli autori dei libri su cui ha studiato, e così via....
Cleaver
2012-03-04 11:37:17 UTC
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Il giorno Sun, 04 Mar 2012 12:11:11 +0100
Post by Unilì
E quale innovatività creativa ci sarebbe nel raccontarmi l'equazione
della retta nel piano cartesiano o la caduta dell'impero romano
d'occidente con altre parole rispetto a quelle di un altro libro sul
quale l'autore stesso ha studiato... perche' l'autore stesso quelle
nozioni le ha a sua volta studiate su altri libri, mica le ha
scoperte lui stesso, allora dovrebbe a sua volta ripagare una parte
dei diritti agli autori dei libri su cui ha studiato, e così via....
Se non vuoi le *sue* conoscenze, ti puoi benissimo rivolgere a quelle
degli altri.

Ma non puoi avere le *sue* conoscenze gratuitamente o comprandole a
metà prezzo sul mercato dell'usato.

E anche nell'esempio che hai fatto, l'innovatività può essere presente
nelle fonti utilizzate, nel commento o nelle deduzioni che ha avuto
l'autore.
Unilì
2012-03-04 11:51:01 UTC
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Post by Cleaver
Il giorno Sun, 04 Mar 2012 12:11:11 +0100
Post by Unilì
E quale innovatività creativa ci sarebbe nel raccontarmi l'equazione
della retta nel piano cartesiano o la caduta dell'impero romano
d'occidente con altre parole rispetto a quelle di un altro libro sul
quale l'autore stesso ha studiato... perche' l'autore stesso quelle
nozioni le ha a sua volta studiate su altri libri, mica le ha
scoperte lui stesso, allora dovrebbe a sua volta ripagare una parte
dei diritti agli autori dei libri su cui ha studiato, e così via....
Se non vuoi le *sue* conoscenze, ti puoi benissimo rivolgere a quelle
degli altri.
Il problema è che la scuola mi impone di comprare il libro X, segnalato
dal professore.

Libro X che spesso esce nella "nuova edizione", uguale alla vecchia, ma
con l'ordine dei paragrafi cambiato per impedire che gli studenti si
scambino i libri usati.
Post by Cleaver
Ma non puoi avere le *sue* conoscenze gratuitamente o comprandole a
metà prezzo sul mercato dell'usato.
E perche' no? Attualmente, con i libri stampati, questo è consentito.

Con i libri elettronici, se un giorno prendessero piede nelle scuole
(perche' c'e' chi dice che sia comodo studiarci, non stiamo cmq
discutendo di questo) gli autori sperano di assicurarsi introiti
continui senza la vendita dell'usato.

In realtà sarà una strage:

-un po' per la pirateria (che non condivido) ma so già che purtroppo si
diffonderà inevitabilmente. Hai voglia a mettere i drm o le protezioni
che ti pare, ma qualunque audiovisivo che venga visualizzato su uno
schermo puo' automaticamente essere "rippato" senza protezioni.
Mentre prima c'era il valore aggiunto della carta stampata che impediva
la pirateria ("chi me lo fa fare di fotocopiare un libro, ci spendo in
fotocopie, poi devo rilegarlo, e comunque è meno bello e meno robusto
dell'originale") adesso la pirateria è a costo zero (si tratta solo di
scaricare il software che cracka/rippa l'ebook) e il libro copiato è
perfettamente uguale all'originale anzi la copia è pure migliore
dell'originale perche' non ha le fastidiose protezioni che magari danno
pure alcune incompatibilità con alcuni lettori.

-un po' perche' verranno fuori i libri gpl; certo un professore da solo
non è in grado di scrivere un libro di qualità, ma magari un gruppo di
professori qualcosa di decente possono farlo.
E una volta che esce anche un solo testo gpl, se questo è di buona
qualità, basta a far fuori tutti gli altri visto che puo' essere
adottato da qualunque scuola e qualunque studente, all'infinito.

Per non ci credesse ricordo che il disastro dell'industria discografica
"da discoteca" con conseguente calo della qualità del prodotto è
avvenuto con l'avvento di cd-j e mp3.
Infatti, nei primi anni 90, l'unico supporto che consentiva di fare il
DJ era il vinile e i dj erano costretti a comprare i vinili originali;
tecnicamente potevano registrare i vinili su cassettina o su cd con un
masterizzatore, ma non potevano suonarli in discoteca; e quindi il
mercato funzionava grazie al "valore aggiunto" del vinile.
Poi quando arrivarono i cd-j i dj cominciarono a masterizzare e non
comprare piu' l'originale.
Cippe
2012-03-04 14:19:11 UTC
Permalink
Infatti, nei primi anni 90, l'unico supporto che consentiva di fare il DJ
era il vinile e i dj erano costretti a comprare i vinili originali;
tecnicamente potevano registrare i vinili su cassettina o su cd con un
masterizzatore, ma non potevano suonarli in discoteca; e quindi il mercato
funzionava grazie al "valore aggiunto" del vinile.
Poi quando arrivarono i cd-j i dj cominciarono a masterizzare e non
comprare piu' l'originale.
non per niente negli anni 90 il primo scemo che faceva un pezzo dance si
intascava decine di milioni :P Oggi un produttore i soldi se li fa facendo
le serate
Unilì
2012-03-04 15:52:14 UTC
Permalink
Post by Cippe
Post by Unilì
Infatti, nei primi anni 90, l'unico supporto che consentiva di fare il
DJ era il vinile e i dj erano costretti a comprare i vinili originali;
tecnicamente potevano registrare i vinili su cassettina o su cd con un
masterizzatore, ma non potevano suonarli in discoteca; e quindi il
mercato funzionava grazie al "valore aggiunto" del vinile.
Poi quando arrivarono i cd-j i dj cominciarono a masterizzare e non
comprare piu' l'originale.
non per niente negli anni 90 il primo scemo che faceva un pezzo dance si
intascava decine di milioni :P Oggi un produttore i soldi se li fa
facendo le serate
ma confronta anche la qualità di un pezzo dance anni 90 con uno di oggi...
Cippe
2012-03-04 20:15:47 UTC
Permalink
Post by Unilì
ma confronta anche la qualità di un pezzo dance anni 90 con uno di oggi...
sinceramente parlando, mi piace la dance anni 90 e mi piace la dance di
oggi, misembra il solito discorso "era meglio prima"... certo se si parla di
musica davvero non si può parlare proprio di qualità :P Considero anche il
fatto che quando usciva la dance anni 90 andavo alle medie, insomma in 20
anni un minimo si matura a livello musicale, ma non penso ci volesse la
scienza per fare un pezzo tipo mr vain, 1-2-3 polizei ecc... come magari non
ci vuole per fare wanna be americano o strumpet
Unilì
2012-03-04 20:26:56 UTC
Permalink
Post by Cippe
Post by Unilì
ma confronta anche la qualità di un pezzo dance anni 90 con uno di oggi...
sinceramente parlando, mi piace la dance anni 90 e mi piace la dance di
oggi, misembra il solito discorso "era meglio prima"... certo se si
parla di musica davvero non si può parlare proprio di qualità :P
Considero anche il fatto che quando usciva la dance anni 90 andavo alle
medie, insomma in 20 anni un minimo si matura a livello musicale, ma non
penso ci volesse la scienza per fare un pezzo tipo mr vain, 1-2-3
polizei ecc... come magari non ci vuole per fare wanna be americano o
strumpet
questi pezzi non sono affatto banali






vabbeh gli ultimi 2 non sono dance ma trance
Cippe
2012-03-04 14:15:36 UTC
Permalink
Post by Unilì
Tra l'altro l'editoria è l'unico settore dove la licenza d'uso viene
limitata al primo acquirente.
Mi ricordo che sulle vhs della dynamic, nel disclaimer diciamo, era vietato
anche il prestito :p
Leonardo Serni
2012-03-03 23:46:30 UTC
Permalink
Post by Unilì
Si parla tanto, nella nostra scuola, che «un giorno finalmente gli
studenti verranno a scuola con una tavoletta e acquisteranno i libri in
formato digitale risparmiandosi parecchi chili di libri sulla schena»
pero' non si pensa al problema che a quel punto gli studenti non possono
piu' accedere al mercato dell'usato
Questo è vero (DRM consentendo), ma il libro in questione dovrebbe avere
un costo significativamente inferiore.

Comunque, alcuni tipi di ebook hanno il supporto sia per il prestito che
per il "single copy"... li puoi "annullare" su un dispositivo, generando
un codice con il quale puoi installarli su un secondo dispositivo.

Leonardo
--
Tell us whether you spy, in the light of the morn,
what saluted was fiercely at the fall of the past day:
whose pips and whose bands in the very heart of the fray
bravely floated from the bulwarks to which we were sworn?
Dingo
2012-03-04 10:23:04 UTC
Permalink
Post by Unilì
Normalmente se uno compra un libro o poi puo' rivenderlo come usato.
[...]
mentre se si lascia imbambolare dal marketing degli ebook ecco che rinuncia
volontariamente a tuti i diritti che l'acquisto dei libri VERI di carta gli


guarda che *belle* condizioni detta Amazon kindle:
- http://www.defectivebydesign.org/blog/1097

"You may not sell, rent, lease, distribute, broadcast, sublicense or otherwise
assign any rights to the Digital Content or any portion of it to any third
party, and you may not remove any proprietary notices or labels on the Digital
Content. In addition, you may not, and you will not encourage, assist or authorize
any other person to, bypass, modify, defeat or circumvent security features
that protect the Digital Content."

è per questo che gli ebook non dovrebbero essere venduti, ma solo offerti gratuitamente
come pubblicità per il cartaceo. È potere di chi compra far fallire anzitempo
il modello lucrativo che prevede l'esproprio dal mpossesso dei compratori

lo dice anche Bruna Saetta nel suo blog:
http://brunosaetta.it/internet/privatizzazione-del-copyright-e-restringimento-del-diritto-pubblico.html

"pensiamo alla differenza tra un libro, che una volta acquistato diventa di
proprietà dell’acquirente che può farne quello che vuole, compreso prestarlo
a terzi o addirittura venderlo, ed un ebook, che invece non può né essere venduto
né tantomeno prestato ad altri, fosse anche ad un parente convivente. L’ebook
non è, infatti, soggetto a vendita, bensì a licenza, e spesso ha delle protezioni
che rendono quest’oggetto tecnologico niente altro che un libro pesantemente
castrato."

se nessuno pagherà per avere solo l'accesso condizionato ad un file e non il
libro oggetto fisico, il mercato e il suo pericoloso disegno monopolistico,
crolleranno da sé

purtroppo presentemente, sono i non lettori e i tecnoentusiasti a tenere in
vita l'aberrante mercato degli ebook a pagamento
Unilì
2012-03-04 10:57:53 UTC
Permalink
Post by Dingo
purtroppo presentemente, sono i non lettori e i tecnoentusiasti a tenere in
vita l'aberrante mercato degli ebook a pagamento
Ma tanto i non lettori, technoentusiasti e bimbiminkia gli ebook
originali non li comprano.
ValeRyo Saeba
2012-03-05 07:05:47 UTC
Permalink
Post by Dingo
è per questo che gli ebook non dovrebbero essere venduti, ma solo
offerti gratuitamente come pubblicità per il cartaceo.
<snip>
Post by Dingo
purtroppo presentemente, sono i non lettori e i tecnoentusiasti a tenere in
vita l'aberrante mercato degli ebook a pagamento
L'alternativa? Niente ebook?
Perché ho seri dubbi che un autore o un editore regalino in giro
i PDF dei libri...
--
ValeRyo
Dingo
2012-03-05 08:24:55 UTC
Permalink
"ValeRyo Saeba" <***@musicoff.com> wrote:
[...]
Post by ValeRyo Saeba
L'alternativa?
[...]
ebook gratuiti invece che a pagamento. Quando, non pagando per avere solo l'accesso
condizionato, limitato e a tempo determinato ad un file, si sarà fatto capire
che la gente si è fatta furba e non si fa sfilare i soldi dalle tasche per
non possedere nulla (mentre coi libri veri si acquisisce la proprietà del bene
coi suoi annessi e connessi)

a quel punto o l'editore diffonde egli stesso la versione digitale SENZA PRETESA
DI LUCRO, oppure degli encomiabili uomini di buona volontà, lo scansioneranno
(il libro vero) diffondendolo in rete. essendo fallito l'aberrante mercato
degli ebook a pagamento, non si assisterà alla persecuzione della condivisione
di scansioni e sarà meglio per tutti, anzi, chi condivide le scansioni dovrebbe
essere retribuito dall'editore visto il lavoro di promozione che fa ai suoi
titoli

meglio per l'editore che attrarrà nuovi potenziali acquirenti che non avrebbero
comprato a scatola chiusa

meglio per chi avendo un lettore digitale vuole dare un'occhiata ai testi per
poi eventualmente, se vuole leggerli sul supporto adatto, acquistarli
Post by ValeRyo Saeba
ho seri dubbi che un autore o un editore regalino in giro
i PDF dei libri...
[...]
quelli dalla vista miope certamente no; ma chi ha compreso le logiche del mercato
ed i lungimiranti, non avranno queste fisime: un mio amico era appassionato
di un certo fumetto di cui aveva sentito parlare. Non provava però un particolare
impulso all'acquisto, finché non si è imbattutto in certe sue scansioni online.
senza le scansioni non si sarebbe messo alla ricerca dell'edizione cartacea

eccola la verità sulla condivisione! non per nulla ora senza megaupload i vari
cantantucoli piagnucolano che non introitano più come prima. e per forza!

un download mancato = una potenziale vendita in meno
ogni download = un potenziale nuovo acquirente

a parte l'ovvia considerazione che la condivisione può solo accrescere le vendite,
accrescendo il pubblico di potenziali acquirenti tra cui statisticamente al
crescere del numero si troveranno sempre più potenziali interessati a spendere,
bisogna ricordare che mercati diversi non interferiscono tra di loro; e un
editore che non vende ebook, ma li regala solo (copyleft adottato con successo
da eleuthera, gaffi ecc...), come può averne un danno?

se pensiamo con la nostra testa, queste sono le conclusioni a cui arriviamo,
e non quelle a cui i monopolisti vogliono farci arrivare

i libri poi, si avvantaggiano in maniera specialissima della condivisione:
la carta è il supporto insuperato e insuperabile per la lettura: tutti i lettori
le sono anni luce addietro. la tipografia è un insieme di regole geometriche
e matematiche che regolano la disposizione armoniosa dei margini bianchi, della
grandezza dei caratteri, del numero delle righe per pagina, ecc...

nulla di tutto ciò si ritrova usualmente nell'ebook a pagamento dall'aspetto
sciatto, col semplice testo bruto (plain text) che rifluisce, senza alcuno
studio dei margini (esiste tutta una branca della tipografia che studia i margini
secondo i canoni da Gutenberg a Van de Graaf)

ecco perché io dico che solo i non lettori possono usare intensamente i lettori
digitali. non educati alla lettura vera, son come quelli che non avendo mai
visto un dipinto di Leonardo, si contentano delle goffe figure del Masaccio,
non avendo termini di confronto che gli insegnino per rozze quelle prime

e chi vuole pensarla diversamente o è un editore di ebook a pagamento o un
pubblicautore che si illude di fard danari tramite di essi o, ancora, è un
*volenteroso carnefice dei libri veri*
ValeRyo Saeba
2012-03-05 10:01:44 UTC
Permalink
Post by Dingo
e chi vuole pensarla diversamente o è un editore di ebook a pagamento
o un pubblicautore che si illude di fard danari tramite di essi o,
ancora, è un *volenteroso carnefice dei libri veri*
Quindi o siete d'accordo con me o siete nel torto. Ineccepibile :-)

Io non ci trovo nulla di strano ad acquistare ebook, se conveniente.
Un libro di narrativa non lo acquisterò mai in digitale, un manuale
lo preferisco in formato ebook. Gusti personali.

I libri scolastici potrebbero essere interessanti in formato ebook,
se il costo fosse almeno del 50% in meno rispetto alla versione
cartacea.
--
ValeRyo
Gerry
2012-03-05 10:14:04 UTC
Permalink
Stiamo servendo (ValeRyo Saeba)
Post by ValeRyo Saeba
Io non ci trovo nulla di strano ad acquistare ebook, se conveniente.
Un libro di narrativa non lo acquister• mai in digitale, un manuale
lo preferisco in formato ebook. Gusti personali.
I libri scolastici potrebbero essere interessanti in formato ebook,
se il costo fosse almeno del 50% in meno rispetto alla versione
cartacea.
E' giusto, ma un consumatore informato dovrebbe essere a conoscenza dei
lati negativi dell'ebook, che spesso non sono così evidenti o scontati.

Per esempio che non è detto si possa prestare.

Per esempio che non è detto si possa rivendere.

Per esempio che non è garantito "sopravviva" ad un cambio di lettore.

Per esempio che è soggetto al lock-in del produttore (vuoi passare da
Kindle a Sony? oh, mi dispiace, dovrai ricomprarti tutta la tua
biblioteca...)

Per esempio che è possibile (ed è già successo) che chi te lo ha venduto
te lo cancelli da remoto per sue ragioni ( http://nyti.ms/zIC5ge )


Faccio notare che curiosamente se compri un elettrodomestico qualsiasi
hai dei diritti sul suo funzionamento sanciti da norme precise... se
compri un eBook non hai nemmeno quelli.
Non sarebbe carino avere una "garanzia di funzionamento" (o sarebbe
meglio dire "di fruizione") sui prodotti acquistati.
ValeRyo Saeba
2012-03-05 10:21:15 UTC
Permalink
Post by Gerry
Non sarebbe carino avere una "garanzia di funzionamento" (o sarebbe
meglio dire "di fruizione") sui prodotti acquistati.
Concordo al 100%.
IMHO dire che gli ebook a pagamento sono *il male* e che devono
essere solo gratuiti è invece il modo migliore per essere ignorati
e lasciar campo libero alla fantasia dei produttori.

E' come dire che il gioco dell'oca 'fisico' è normale che abbia un
costo e 'digitale' deve esere rilasciato gratuitamente.
Se io faccio un gioco dell'oca che fa divertire e voglio 10 euro
per il download perché mi deve essere impedito fare business?
--
ValeRyo
Gerry
2012-03-05 10:35:41 UTC
Permalink
Stiamo servendo (ValeRyo Saeba)
Post by ValeRyo Saeba
IMHO dire che gli ebook a pagamento sono *il male* e che devono
essere solo gratuiti Š invece il modo migliore per essere ignorati
e lasciar campo libero alla fantasia dei produttori.
Il male no, però secondo me bisogna andarci moooooolto piano nel
paragonarli ai libri.

Per molti versi l'unica cosa che hanno in comune col libro è il contenuto.
Per il resto non sono nemmeno lontani parenti.

Piuttosto che venderli (che già di per se è un termine fuorviante) è più
calzante paragonarli a una biblioteca digitale e lo vedo come un futuro più
probabile: finchè sei abbonato prelevi tot libri al mese, i libri vanno
potenzialmente restituiti e la "tessera" (ebook reader) potrebbero anche
dartela in comodato tanto non seve per nessun altra biblioteca.
ValeRyo Saeba
2012-03-05 11:09:02 UTC
Permalink
Post by Gerry
Stiamo servendo (ValeRyo Saeba)
Post by ValeRyo Saeba
IMHO dire che gli ebook a pagamento sono *il male* e che devono
essere solo gratuiti Š invece il modo migliore per essere ignorati
e lasciar campo libero alla fantasia dei produttori.
Il male no, però secondo me bisogna andarci moooooolto piano nel
paragonarli ai libri.
Infatti, sono un'altra cosa, ma invece di osteggiarla senza condizioni
con atteggiamento da depositari della verità credo sia preferibile
spingere perché diventino fruibili al meglio.
Post by Gerry
Piuttosto che venderli (che già di per se è un termine fuorviante) è
più calzante paragonarli a una biblioteca digitale e lo vedo come un
futuro più probabile: finchè sei abbonato prelevi tot libri al mese,
i libri vanno potenzialmente restituiti e la "tessera" (ebook reader)
potrebbero anche dartela in comodato tanto non seve per nessun altra
biblioteca.
Sarebbe un'ottima idea, io un abbonamento lo farei di sicuro.
Poi i libri che mi piacciono le compro, così come oggi faccio con le
edizioni economiche che mi piacciono in modo particolare: compro
l'edizione più *bella*.
--
ValeRyo
Dingo
2012-03-05 03:49:35 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
gli ebook a pagamento sono *il male*
[...]
e lo sono DAVVERO

I - perché tentano di privare l'acquirente del diritto di
copia/modifica/stampa PER USO PERSONALE tramite RESTRIZIONI (sempre e
comunque aggirabili, ma non dalla massa)

II - cercano di instaurare un MONOPOLIO DEI PREZZI eliminando il mercato
dell'USATO, per poi fissarne di esorbitanti col ricatto *non lo trovi in
rete, e anche se lo trovi ti sbattiamo in carcere con le leggi che
facciamo approvare ai politici da noi corrotti*

III - (corollario della ragione II) gli ebook a pagamento produrranno
una caccia alla condivisione sempre più senza quartiere (anche alla
condivisione di materiale del tutto di pubblico dominio o in creative
commons) che rimarrà vittima di una campagnia di monopolismo

IV - gli ebook a pagamento sono infine un male per l'estetica
tipografica, data la sciattezza con cui sono realizzati e i limiti
intrinseci degli schermi (anche quelli e-ink) su cui vengono
visualizzati che rispetto al libro VERO di carta sono oltremodo
inferiori tecnologicamente parlando

bisognerebbe leggere:

Robert Bringhurst

Gli elementi dello stile tipografico
- http://www.edizionibonnard.it/libro.php?idlibro=21
==
Jorge de Buen Unna

*Manual de Diseño Editorial*
- http://www.graphicbook.com/libros/ma...9788497043786/
==
Peter Wilson

a few notes on book design (download gratuito)
- http://ctan.org/tex-archive/info/memdesign

per comprendere che i BUONI LIBRI sono lontani anni luce dalla piattezza
e dalla povertà degli ebook a pagamento.

e c'è poi un altro grave pericolo: il depauperamento del patrimonio
bibliotecario: già oggi editori senza morale né lungimiranza
commerciale, tentano di aggirare il divieto di copia d'obbligo con gli
ebook a pagamento

grave scandalo ha destato sapere che, all'estero, biblioteche erano
costrette a versare soldi per ebook a pagamento che avevano un tot
numero di visualizzazioni permesse dopo le quali la biblioteca doveva
sborsare altri soldi

immaginate che un politico volesse far sparire, come oggi oscura i siti
che non gli piacciono, tutti i libri che lo mettono in cattiva luce: con
gli ebook a pagamento, ospitati su di un server centralizzato, la cosa è
facilissima, mentre non può entrare in casa di milioni di cittadini a
bruciargli o sequestrargli libri

io, lettore di lungo corso, amante del bello editoriale, cosciente delle
tecniche tipografiche e di come si realizza un libro (che è ben più
dell'aprire word od openoffice o scribus e impostare un carattere), sono
disgustato dall'ebook a pagamento e del disegno occulto di monopolio dei
prezzi che si cercadi realizzare a spese dei *lettori deboli* od
*occasionali* che non hanno le stesse difese dei lettori forti contro
queste angherie

in primo luogo perché è BRUTTO, in secondo per le restrizioni che gli si
vogliono applicare ed ai *brevimiranti* che non arrivano a capirlo da
sé, voglio ricordare che la condivisione delle scansioni
dilibri/fumetti, non fa altro che aumentare le vendite. scordino il
lavaggio del cervello dei media obsoleti, guardino meno tv e cerchino di
ragionare secondo logica. se non ci riescono, peggio per loro
ValeRyo Saeba
2012-03-05 11:15:36 UTC
Permalink
Post by Dingo
Post by ValeRyo Saeba
gli ebook a pagamento sono *il male*
[...]
e lo sono DAVVERO
<snip>
<snip>
Post by Dingo
per comprendere
<snip>
Post by Dingo
io, lettore di lungo corso, amante del bello editoriale, cosciente
delle tecniche tipografiche e di come si realizza un libro (che è ben
più dell'aprire word od openoffice o scribus e impostare un
carattere
<snip>
Post by Dingo
ai *brevimiranti* che non arrivano a capirlo
da sé, voglio ricordare che la condivisione delle scansioni
dilibri/fumetti, non fa altro che aumentare le vendite. scordino il
lavaggio del cervello dei media obsoleti, guardino meno tv e cerchino
di ragionare secondo logica. se non ci riescono, peggio per loro
Ecco cosa intendevo per 'atteggiamento da depositario della verità'.
In questo modo temo che tu non riesca a cambiare neppure il font del
regolamento di condominio.

E poi non è che confondi il contenuto con il contenitore?
Asimov letto su Urania è peggiore dell'Asimov in edizione di pregio?

Sul problema delle copie per le biblioteche concordo con te, va risolto.
--
ValeRyo
Dingo
2012-03-05 04:51:07 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
E poi non è che confondi il contenuto con il contenitore?
[...]
nel caso del libro contenuto e forma sono una cosa sola

caratteri con un *occhio* ampio, combinati assieme ai titoli e ai numeri
di pagina secondo le proporzioni della *serie di fibonacci*, formati ben
studiati basati sulla *seziona aurea*, accorgimenti sul kerning dei
caratteri, legature discrezionali, ecc...

tutti elementi che concorrono alla *leggibilità* dei testi

l'occhio si stanca se ci sono troppe righe o troppo poche, in una
pagina, se sono troppo corte o troppo lunghe, se vi si trovano dei
*sentierini* (spazi bianci eccessivi tra le parole nella
giustificazione). la vera arte tipografica è cosa complessa ed al
servizio della miglior leggibilità possibile

ecco perché un testo che ci stancherebbe a video, ben composto e
stampato, ci fa passare ore su di esso, ecco il *valore aggiunto*
(plusvalore) che chi ama i libri ed è un *lettore forte* è ben felice di
pagare

gli ebook a pagamento, rappresentano lo stato grezzo e informe della
tipografia, nel medioevo, Johannes Gutenberg, già produceva libri
migliori di ogni ebook a pagamento d'oggi (sul suo canone impaginativo
sono state esemplate le migliori collane Penguin o Einaudi)

forse troppi *brutti libri*, opera di pivellini che hanno appena
scaricato adobe indesign e non hanno mai imparato a far tipografia,
danno oggi la falsa impressione di sostanziale eguaglianza tra libro e
ebook a pagamento. prendete i vecchi libri e apparirà la differenza

quando mi scaldo contro gli ebook a pagamento, non voglio essere un
assolutista, tu, altri, possono capir da sé il trucco che c'è sotto, ma
la gente, la massa, il popolo che è *debole* nella lettura, ha bisogno
di una guida energica contro chi vuole approfittare del suo essere
indifesa contro il lucro degli ebookisti a pagamento

d'altra parte, già su google ebooks (il deplorevole mercato dei libri
digitali) si sta assistendo ad una vera rivolta contro questi ebook a
pagamento, da parte di *lettori deboli* che assai ci hanno messo a
capirlo, ma alla fine si sono ritrovati del tutto insoddisfatti
dell'ebook a pagamento con restrizioni e imposizioni varie, e non passa
giorno senza lamentele o richieste di riavere indietro i soldi pagati
per comprare *libri veri* al posto degli ebook

fortunatamente l'ebook a pagamento è sul viale del tramonto, ma è
possibile accelerarne la fine con una informazione corretta sui suoi
peericoli ad ampio raggio

senza contare che un libro vero di carta può realizzare il paradigma di
Marx

D - M - D

dai danaro - ottieni merce - che puoi puoi rivendere per altro danaro
(usato o nuovo se non lo hai manco sfogliato)

mentre l'ebook a pagamento (che in verità non è una merce)

D - M

e manca il secondo passaggio simmetrico al primo, perché invero qui M =
S (NON MERCE, MA SERVIZIO) e trasformare una merce in un servizio e il
più subdolo mezzo per togliere a chi compra il diritto al possesso,
poiché esistono servizi che non possono essere merce, ma voler
convertire le merci in servizi mira solo all'esproprio dell'acquirente
edei diritti che il servizio, essendo merce, gli darebbe
Gerry
2012-03-05 12:44:10 UTC
Permalink
Stiamo servendo (Dingo)
Post by Dingo
l'occhio si stanca se ci sono troppe righe o troppo poche, in una
pagina, se sono troppo corte o troppo lunghe, se vi si trovano dei
*sentierini* (spazi bianci eccessivi tra le parole nella
giustificazione). la vera arte tipografica Š cosa complessa ed al
servizio della miglior leggibilit… possibile
Sì, ma a portare in giro il Signore degli Anelli si stanca la schiena.
ValeRyo Saeba
2012-03-05 14:08:32 UTC
Permalink
Post by Dingo
Post by ValeRyo Saeba
E poi non è che confondi il contenuto con il contenitore?
[...]
nel caso del libro contenuto e forma sono una cosa sola
Asimov letto su Urania è peggiore dell'Asimov in edizione di pregio?
caratteri con un *occhio* ampio, combinati assieme ai titoli e ai
numeri di pagina secondo le proporzioni della *serie di fibonacci*,
formati ben studiati basati sulla *seziona aurea*, accorgimenti sul
kerning dei caratteri, legature discrezionali, ecc...
Hai pensato che sono tutte cose che potrebbero essere in gran
parte automatizzate via software?
Post by Dingo
gli ebook a pagamento, rappresentano lo stato grezzo e informe della
tipografia, nel medioevo, Johannes Gutenberg, già produceva libri
migliori di ogni ebook a pagamento d'oggi (sul suo canone impaginativo
sono state esemplate le migliori collane Penguin o Einaudi)
Anche qui, ricordo che mentre Gutemberg (diamolo per buono) lavorava
sui caratteri mobili, c'erano critiche sulla bontà dell'invenzione che non
avrebbe mai potuto sostituire la xilografia o il lavoro degli amanuensi.
--
ValeRyo
ValeRyo Saeba
2012-03-05 14:55:55 UTC
Permalink
Post by Dingo
quando mi scaldo contro gli ebook a pagamento, non voglio essere un
assolutista, tu, altri, possono capir da sé il trucco che c'è sotto,
ma la gente, la massa, il popolo che è *debole* nella lettura, ha
bisogno di una guida energica contro chi vuole approfittare del suo
essere indifesa contro il lucro degli ebookisti a pagamento
Oh, poi sarò io fuori dal coro, ma a me non sembra strano pagare
il lavoro di qualcun altro... semplicemente quando mi sembra che
mi chiedano troppo non acquisto.
--
ValeRyo
roberto
2012-03-05 18:07:06 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Post by Dingo
quando mi scaldo contro gli ebook a pagamento, non voglio essere un
assolutista, tu, altri, possono capir da sé il trucco che c'è sotto,
ma la gente, la massa, il popolo che è *debole* nella lettura, ha
bisogno di una guida energica contro chi vuole approfittare del suo
essere indifesa contro il lucro degli ebookisti a pagamento
Oh, poi sarò io fuori dal coro, ma a me non sembra strano pagare
il lavoro di qualcun altro... semplicemente quando mi sembra che
mi chiedano troppo non acquisto.
Mi sembra che il topic fosse leggermente più definito:
Perché se acquisto un libro lo posso rivendere, lo posso leggere
dove mi pare, lo posso prestare, mentre se acquisto un ebook non
lo posso rivendere, e non ho nemmeno la certezza che se si rompe
il reader io lo possa ancora leggere senza acquistarlo di nuovo?

Anche a me sembra giusto pagare il lavoro degli altri, anche per
il semplice motivo che spesso sono io "gli altri" da pagare. ;-)
--
|Save our planet!
Ciao |Save wildlife!
roberto |For your E-MAIL use ONLY recycled Bytes !!
|roberto poggi ***@softhome.net
Unilì
2012-03-05 19:54:03 UTC
Permalink
Post by roberto
Perché se acquisto un libro lo posso rivendere, lo posso leggere
dove mi pare, lo posso prestare, mentre se acquisto un ebook non
lo posso rivendere, e non ho nemmeno la certezza che se si rompe
il reader io lo possa ancora leggere senza acquistarlo di nuovo?
Anche a me sembra giusto pagare il lavoro degli altri, anche per
il semplice motivo che spesso sono io "gli altri" da pagare. ;-)
Nessuno mette in dubbio che il lavoro altrui vada retribuito.

Il punto è un altro:
se davvero l'"acquisto" di un e-book comporta l'impossibilità di
rivendita, l'impossibilità di prestarlo, l'impossibilità di trasferirlo
da un lettore all'altro, sempre di mia proprietà, è bene che il
consumatore sia ben informato di questo.

Poi puo' darsi che il consumatore lo sappia e gli vada bene così.

L'importante è che il cliente abbia la consapevolezza, come già detto da
qualcuno, che non sta comprando un "prodotto" ma sta acquistando un
"servizio".

A quel punto, normalizzato a 100 il prezzo del libro cartaceo, tutto sta
a vedere il mercato a quanto posiziona un ipotetico prezzo X dell'ebook
equivalente al libro cartaceo di cui sopra, prezzo sopra il quale
l'ebook non è interessante.

Io credo che il valore X (20? 40? 60?) dipenderà da vari fattori, non
per ultima l'obsolescenza del testo: se compro il quotidiano di oggi va
benissimo l'ebook, tanto domani lo butterei via lostesso, se compro un
manualone di chimica me lo compro cartaceo che sono sicuro di poterlo
consultare anche tra 30 anni.

Perche' da qui' a 30 anni il mio repertorio digitale sarà sicuramente
andato a donzelle, tra cambi di formato del reader, rottura del supporto
di memorizzazione, ecc.

Un libro cartaceo, salvo incendi, mi sopravviverà.

(qui' ci sarebbe da aprire un capitolo lunghissimo sulla migliore
sopravvivenza nel tempo di supporti "fisici" (vinile, negativi
fotografici, carta stampata) rispetto a quelli digitali, sia per
problemi di "layer 1" (e cioè la distruzione fisica del supporto di
memorizzazione o la non piu' interfacciabilità con i nuovi computer, si
pensi a un floppy 5,25 o anche solo un hard disk ide) oppure a per la
difficile interpretabilità di dati in formati obsoleti (ci saranno i
convertitori, ma in realtà ad esempio già ora con i nuovi word non
riesco a importare correttamente files doc del formato word per dos).
Cleaver
2012-03-06 08:18:15 UTC
Permalink
Il giorno Mon, 05 Mar 2012 20:54:03 +0100
Post by Unilì
A quel punto, normalizzato a 100 il prezzo del libro cartaceo, tutto
sta a vedere il mercato a quanto posiziona un ipotetico prezzo X
dell'ebook equivalente al libro cartaceo di cui sopra, prezzo sopra
il quale l'ebook non è interessante.
Io credo che il valore X (20? 40? 60?) dipenderà da vari fattori, non
per ultima l'obsolescenza del testo: se compro il quotidiano di oggi
va benissimo l'ebook, tanto domani lo butterei via lostesso, se
compro un manualone di chimica me lo compro cartaceo che sono sicuro
di poterlo consultare anche tra 30 anni.
Negli USA e in UK è già alcuni anni che certe edizioni, specialmente
quelle specialistiche come la chimica, sono edite solo in formato
digitale.

La tendenza è verso la pubblicazione solo in formato digitale delle
opere.

Sarò ripetitivo, ma "il libro cartaceo è morto". Diventerà come il
vinile, adatto ai collezionisti. E' solo questione di tempo.

Gli utenti, dovrebbero essere effettivamente informati nell'eventualità
un'opera sia esclusivamente collegata a un reader.

Comunque le autorità sono già molto attente alle condotte delle aziende
e ai prezzi degli e-book, sia in Europa sia negli USA:

http://news.yahoo.com/eu-antitrust-probe-apple-e-book-publishers-114002362.html
http://www.macrumors.com/2011/12/07/u-s-department-of-justice-also-conducting-e-book-antitrust-investigation/

La gente non ha i paraocchi e anche se l'e-book è il futuro, è attenta
a non perdere ciò che già aveva.
Unilì
2012-03-07 21:20:02 UTC
Permalink
Post by Cleaver
l'e-book è il futuro,
non ne sarei cosi' sicuro... o, perlomeno, le carte sono ancora tutte da
giocare e dipenda dagli autori/editori come se le giocheranno; la storia
è piena di invenzioni che hanno *fallito* perché pur essendo
tecnicamente valide venivano proposte a un prezzo fuori mercato rispetto
a cio' che offrivano... esempio: gli mms che costano dai 30 ai 50
centesimi, quando con uno smartphone, gratuitamente via email si invia
un informazione maggiore (immagini o filmati di maggiori dimensioni e/o
risoluzione con testo illimitato o quasi) e anche dovendo pagare
internet a traffico è comunque meno costoso dell'mms;
altro caso quello del videotelefono, che non usa *quasi* nessuno, pur
facendo la gente regolarmente videochiamate gratis con skype; oppure
all'epoca il Videotel che ha avuto una diffusione irrisoria rispetto a
quanto ha avuto in Francia il Minitel, perche' il videotel aveva costi
proibitivi, c'era da pagare il canone mensile del servizio, il costo
della telefonata al numero di connessione e in piu' il costo delle
pagine visitate che avevano prezzi fuori mercato: esempio "oroscopo del
giorno, prezzo 10 mila lire a pagina (sticazzi)"; altre hanno fallito
per motivi di altro tipo (a tale scopo consiglio la lettura del libro
"l'estinzione dei technosauri).

Vediamo ora gli e-book. Se gli autori lo considereranno un metodo
"promozionale" per offrire una sorta di preview del libro da comprare a
prezzo irrisorio (magari per un periodo limitato di tempo) potrebbe
funzionare; se lo usano per "ingannare" il lettore costringendolo a
ricomprare il libro se si guasta il kindle prima o poi i lettori se ne
accorgono.

Ad esempio io, da consumatore, se devo comprare una stampante, ne cerco
una i cui toner/cartucce non abbiano il chip o comunque sia resettabile,
perche' con il chip il produttore di costringe a comprare consumabili
originali ed inoltre fa sì che la stampante non stampi piu' segnalando
toner finito prima che finito lo sia realmente; se devo comprare una
macchina fotografica digitale/telecamera, se possibile ne cerco una che
funzioni con pile stilo ricaricabili piuttosto che con pacchi batterie
dedicate perche' so che in quest'ultimo caso, dopo 2 anni o 3 di
utilizzo, quando il pacco batterie è esausto, sarò alla merce' della
casa produttrice che deciderà se vendere un pacco batteria di ricambio e
a che prezzo.
Francesco Potortì
2012-03-08 10:55:57 UTC
Permalink
Post by Unilì
Un libro cartaceo, salvo incendi, mi sopravviverà.
Carta acida, un miliardo di libri a rischio

Senza interventi, un quarto delle opere stampate in 150 anni potrebbero
sbriciolarsi Usciti in Europa Quattro miliardi di volumi in un secolo e
mezzo Invito Unesco Usare prodotti migliori anche se più costosi La
Bibliothèque Nationale de France e l' associazione europea Librime
lanciano l' allarme e sollecitano immediati restauri per salvare il
grande patrimonio

http://archiviostorico.corriere.it/2003/febbraio/09/Carta_acida_miliardo_libri_rischio_co_0_030209044.shtml
ValeRyo Saeba
2012-03-05 21:14:35 UTC
Permalink
Post by roberto
Perché se acquisto un libro lo posso rivendere, lo posso leggere
dove mi pare, lo posso prestare, mentre se acquisto un ebook non
lo posso rivendere, e non ho nemmeno la certezza che se si rompe
il reader io lo possa ancora leggere senza acquistarlo di nuovo?
Ed infatti io ritengo che la vera battaglia debba essere quella di
ottenere ebook in formato standard, DRM free, piuttosto che
combattere gli ebook in quanto tali.

Se non erro Apple ha lanciato iTunes con il DRM per arrivare ad
oggi con MP3 standard.

IMHO i DRM potrebbero anche essere visti alla rovescia, ovvero
un buon sistema per introdurre autori ed editori alla pubblicazione
digitale.
IMHO l'evoluzione la porterà il mercato, quando la gente inizierà
a preferire libri DRM free perché ha 4 lettori diversi a casa.
--
ValeRyo
Sleepers
2012-03-06 09:29:06 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Se non erro Apple ha lanciato iTunes con il DRM per arrivare ad
oggi con MP3 standard.
Non ho mai acquistato su iTunes, però mi hai fatto incuriosire:

http://support.apple.com/kb/HT1711?viewlocale=it_IT&locale=it_IT

,----------
I download di iTunes Plus includono canzoni e video musicali codificati
in qualità 256 kbps AAC (il doppio della qualità audio della musica
protetta acquistata) e senza la gestione dei diritti digitali (DRM). La
musica di iTunes Plus può essere masterizzata su CD un numero illimitato
di volte, può essere sincronizzata su dispositivi autorizzati AAC (come
iPod, iPhone o Apple TV) e può essere riprodotta su qualsiasi computer
Mac o Windows di tua proprietà.
[...]
Il motivo per cui determinati brani e video musicali non sono offerti
nella versione di qualità superiore senza DRM è che le relative case
discografiche non hanno fornito il materiale in formato iTunes Plus.
`----------
--
Ciao, Alessio - http://www.sleepers.it

Materiale in italiano per Agent: http://agentit.altervista.org/
roberto
2012-03-06 08:47:36 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Post by roberto
Perché se acquisto un libro lo posso rivendere, lo posso leggere
dove mi pare, lo posso prestare, mentre se acquisto un ebook non
lo posso rivendere, e non ho nemmeno la certezza che se si rompe
il reader io lo possa ancora leggere senza acquistarlo di nuovo?
Ed infatti io ritengo che la vera battaglia debba essere quella di
ottenere ebook in formato standard, DRM free, piuttosto che
combattere gli ebook in quanto tali.
D'accordo.
Post by ValeRyo Saeba
Se non erro Apple ha lanciato iTunes con il DRM per arrivare ad
oggi con MP3 standard.
Non so, può anche arrivare a ogg/vorbis, per me non esiste.
--
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Cleaver
2012-03-05 12:43:56 UTC
Permalink
Il giorno Mon, 5 Mar 2012 12:15:36 +0100
Post by ValeRyo Saeba
Asimov letto su Urania è peggiore dell'Asimov in edizione di pregio?
Con i correttori di bozze che in Urania non hanno più da secoli... ;-)
Cleaver
2012-03-05 12:42:53 UTC
Permalink
Il giorno Mon, 05 Mar 2012 11:49:35 +0800
Post by Dingo
I - perché tentano di privare l'acquirente del diritto di
copia/modifica/stampa PER USO PERSONALE tramite RESTRIZIONI (sempre e
comunque aggirabili, ma non dalla massa)
II - cercano di instaurare un MONOPOLIO DEI PREZZI eliminando il
mercato dell'USATO, per poi fissarne di esorbitanti col ricatto *non
lo trovi in rete, e anche se lo trovi ti sbattiamo in carcere con le
leggi che facciamo approvare ai politici da noi corrotti*
III - (corollario della ragione II) gli ebook a pagamento produrranno
una caccia alla condivisione sempre più senza quartiere (anche alla
condivisione di materiale del tutto di pubblico dominio o in creative
commons) che rimarrà vittima di una campagnia di monopolismo
IV - gli ebook a pagamento sono infine un male per l'estetica
tipografica, data la sciattezza con cui sono realizzati e i limiti
intrinseci degli schermi (anche quelli e-ink) su cui vengono
visualizzati che rispetto al libro VERO di carta sono oltremodo
inferiori tecnologicamente parlando
State ancora confondendo lo strumento con l'uso che se ne fa dello
strumento.

Ci si cade ogni volta che c'è un'innovazione tecnica.
Cleaver
2012-03-05 10:06:25 UTC
Permalink
Il giorno 5 Mar 2012 09:24:55 +0100
Post by Dingo
a quel punto o l'editore diffonde egli stesso la versione digitale
SENZA PRETESA DI LUCRO, oppure degli encomiabili uomini di buona
volontà, lo scansioneranno (il libro vero) diffondendolo in rete.
essendo fallito l'aberrante mercato degli ebook a pagamento, non si
assisterà alla persecuzione della condivisione di scansioni e sarà
meglio per tutti
Poi ovviamente l'autore potrà andare tranquillamente davanti alle
chiese col cappello in mano, vero?

Quale sarebbe il business model, per gli autori, giusto per sapere?

Non possono mica andare a fare le serate e i tour come i musicisti.

Il libro cartaceo è morto, tutta l'editoria mondiale sta migrando verso
il digitale da almeno un lustro. Qui in Italia ce se ne accorge solo
ora, perché si è molto indietro, come al solito.

E' meglio farsene una ragione e cercare di salvare i diritti
precedenti, come la vendita della copia originale e il prestito
dell'originale.
Gerry
2012-03-05 10:16:17 UTC
Permalink
Stiamo servendo (Cleaver)
Post by Cleaver
E' meglio farsene una ragione e cercare di salvare i diritti
precedenti, come la vendita della copia originale e il prestito
dell'originale.
E il diritto a mantenere la propria biblioteca se si cambia lettore, e il
diritto a non vedersi cancellati i libri da remoto, e il diritto a poter
cambiare lettore quando si vuole.

Cose scontate che non lo sono più.
Francesco Potortì
2012-03-06 19:11:20 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Post by Dingo
è per questo che gli ebook non dovrebbero essere venduti, ma solo
offerti gratuitamente come pubblicità per il cartaceo.
<snip>
Post by Dingo
purtroppo presentemente, sono i non lettori e i tecnoentusiasti a tenere in
vita l'aberrante mercato degli ebook a pagamento
L'alternativa? Niente ebook?
Perché ho seri dubbi che un autore o un editore regalino in giro
i PDF dei libri...
Guarda questo: http://www.amazon.com/gp/product/0596005903
i PDF sono qui: http://lwn.net/Kernel/LDD3/

È un libro di grande successo, venduto da anni, ormai alla terza edizione.
ValeRyo Saeba
2012-03-06 20:00:16 UTC
Permalink
Post by Francesco Potortì
Post by ValeRyo Saeba
L'alternativa? Niente ebook?
Perché ho seri dubbi che un autore o un editore regalino in giro
i PDF dei libri...
Guarda questo: http://www.amazon.com/gp/product/0596005903
i PDF sono qui: http://lwn.net/Kernel/LDD3/
È un libro di grande successo, venduto da anni, ormai alla terza edizione.
Non mi sembra un esempio calzante, lì c'è una filosofia diversa
alla base. In più gli autori non guadagnano dai libri, fanno altro
(AFAIK).

Tu credi possibile che gli autori mainstream inizino a distribuire
gratis i pdf dei loro libri?
--
ValeRyo
Unilì
2012-03-06 20:02:38 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Tu credi possibile che gli autori mainstream inizino a distribuire
gratis i pdf dei loro libri?
no ma lo fa qualcun altro al posto loro :-)

e quando i libri saranno e-book questo processo diverrà ancora piu'
semplice.
Cleaver
2012-03-07 08:16:29 UTC
Permalink
Il giorno Tue, 06 Mar 2012 21:02:38 +0100
Post by Unilì
no ma lo fa qualcun altro al posto loro :-)
e quando i libri saranno e-book questo processo diverrà ancora piu'
semplice.
E sarà la morte della scrittura professionale.

Se non si trova un business model alternativo, gli e-book gratuiti non
possono essere sostenuti.

Infatti ancora nessuno in questa discussione ha portato un valido e
proficuo business model adattabile a tutti i tipi di editoria,
specialmente alla narrativa creativa.

Avere il lavoro altrui gratuitamente è stato il desiderio di ogni uomo,
fin dal sorgere della schiavitù. ;-)
Unilì
2012-03-07 10:07:40 UTC
Permalink
Post by Cleaver
Il giorno Tue, 06 Mar 2012 21:02:38 +0100
Post by Unilì
no ma lo fa qualcun altro al posto loro :-)
e quando i libri saranno e-book questo processo diverrà ancora piu'
semplice.
E sarà la morte della scrittura professionale.
Se non si trova un business model alternativo, gli e-book gratuiti non
possono essere sostenuti.
Infatti ancora nessuno in questa discussione ha portato un valido e
proficuo business model adattabile a tutti i tipi di editoria,
specialmente alla narrativa creativa.
Avere il lavoro altrui gratuitamente è stato il desiderio di ogni uomo,
fin dal sorgere della schiavitù. ;-)
Vero; pero' stiamo uscendo un po' dal seminato (colpa mia che ho fatto
l'esempio di cui sopra).

Io sono contrario alla pirateria, è comunque un fenomeno che c'e' e
segue logiche di mercato.

Cosa intendo per logiche di mercato?

Prendo il primo libro che mi capita. Ho sulla scrivania davanti a me
"L'orologiaio Cieco" di Dawkins, 440 pagine, 9,80 euro

Libro vero, certo, edizione economica ma comunque un libro.

Quanto mi sarebbe costato piratarlo?
Avessi dovuto fare le fotocopie, mettiamo anche 2 pagine per foglio, 220
fotocopie con la macchina multifunzione, spiaccicando un originale sul
vetro della macchina, pagina per pagina, con il risultato che le
fotocopie sarebbero state distorte nella parte interna della pagina (in
quanto non fotocopiate perfettamente in piano), un originale semidistrutto.

E mi sarei trovato un malloppo di fotocopie, magari neanche fronte
retro, da portare in cartoleria a far rilegare con quell'antipatica
spirale.... e oltretutto essere nell'illegalità.... ne vale la pena?
Sicuramente no.

Ma nel caso dell'ebook "piratarlo" significherà con molta probabilità
niente piu' che farsi prestare il file da un amico (o il lettore con il
file installato) e dare il via a un qualche programma che provvede a
rippare il contenuto dell'ebook senza drm.

Cio' è sicuramente tecnicamente possibile visto che siccome il libro è
leggibile per l'utente è di conseguenza anche rippabile, (a meno che
l'algoritmo e il codice di decriptazione del contenuto non siano dentro
la retina o dentro il cervello dell'utente finale).

Insomma, se il kindle visualizza un contenuto decrittato, quest'ultimo
puo' anche essere decrittato.

Adesso veniamo al prodotto della pirateria:

nel caso del libro cartaceo si ha un ammasso di fotocopie da rilegare,
di scomodo trasporto (il libro si mette in una qualsiasi borsa anche da
donna, per le fotocopie serve una 24ore)

nel caso dell'ebook piratato si ha un file il cui contenuto è identico
all'originale, e il cui contenitore non possiede piu' la protezione.
quindi il prodotto copiato è addirittura migliore dell'originale.

Questo per dire che se gli autori sognano il sapore della rivalsa
perche' credono che con l'ebook "non ci sarà piu' il mercato dell'usato"
e venderanno molto di piu', e magari l'utente sarà costretto a
ricomprare il libro se cambia lettore e/o il lettore si rompe, mi sa che
invece si sbagliano e hanno poco da ridere.

Il sistema potrebbe funzionare se gli ebook venissero messi in vendita a
prezzi molto bassi. Un po' come adesso con le apps che costano 1 o 2
euro, cifre tali che l'utente pensa "vabbeh, non vale la pena cercare la
versione piratata e se un giorno dovessi ricomprarlo perche' cambio
lettore, per 2 euro pazienza".

Se vi sembrano prezzi da fame, considerate che a 9,80 euro ho comprato
"L'orologiaio Cieco" di Dawkins, 440 pagine, compresa la carta,
l'inchiostro, forza elettromotrice per le rotative, il trasporto in
libreria, la percentuale della libreria, ma soprattutto, soprattutto
(squilli di tromba) ho acquistato la piena proprieta' un un oggetto
fisico che posso rivendere o regalare.

Con l'ebook invece, non c'e' il costo della carta, dell'inchiostro,
corrente elettrica, libreria e non compro nessun prodotto ma acquisto un
servizio e cioè il diritto di lettura di un testo, magari neanche a
tempo indeterminato.

Quanto dovrebbe costare quindi l'ebook corrispondente al libro da 9,80 euro?

Perche' se cercano di vendermelo a 5 euro per me se lo tengono.
Fabio Ferrero
2012-03-07 10:26:03 UTC
Permalink
Post by Unilì
Il sistema potrebbe funzionare se gli ebook venissero messi in vendita a
prezzi molto bassi. Un po' come adesso con le apps che costano 1 o 2
...
Post by Unilì
Se vi sembrano prezzi da fame, considerate che a 9,80 euro ho comprato
"L'orologiaio Cieco" di Dawkins, 440 pagine, compresa la carta,
l'inchiostro, forza elettromotrice per le rotative, il trasporto in
libreria, la percentuale della libreria, ma soprattutto, soprattutto
...
Post by Unilì
Con l'ebook invece, non c'e' il costo della carta, dell'inchiostro,
corrente elettrica, libreria e non compro nessun prodotto ma acquisto un
...
Post by Unilì
Quanto dovrebbe costare quindi l'ebook corrispondente al libro da 9,80 euro?
Aggiungiamo pero' una variabile: quanti di questi 9.80 euro arrivano
all'autore? Perche' il concetto e' anche questo: le logiche di mercato
devono cambiare (Apple insegna).

Posso comprare un software da 500 euro, di questi 500 euro la maggior
parte sono spesi in pubblicita', distribuzione, logistica, etc. Se
l'autore lo vende direttamente a 50 euro (e ci guadagna di piu'!) allora
c'e' qualcosa di distorto.

La stessa cosa si applica a moltissimi settori (vedi contadini che
vendono la frutta quasi in rimessa, frutta che viene venduta a peso
d'oro nei negozi).

La catena di distribuzione deve portare dei vantaggi, se e' solo un
costo, che senso ha?

Se l'autore puo' vendere il suo ebook direttamente online e lo vende
(ipotizziamo) a 1.99 euro, probabilmente ne vendera' molti di piu' e,
forse, guadagnera' anche di piu'...

Del resto la pirateria e' fisiologica ma si contrasta solo con prodotti
buoni a prezzi onesti.

Ciao.
--
Pubblicita' regresso: http://www.ferrero.org
** Per scrivermi in mail, sostituire nutella con ferrero...
** To contact me by email, change nutella to ferrero...
Unilì
2012-03-07 10:37:56 UTC
Permalink
Post by Fabio Ferrero
Post by Unilì
Il sistema potrebbe funzionare se gli ebook venissero messi in vendita a
prezzi molto bassi. Un po' come adesso con le apps che costano 1 o 2
...
Post by Unilì
Se vi sembrano prezzi da fame, considerate che a 9,80 euro ho comprato
"L'orologiaio Cieco" di Dawkins, 440 pagine, compresa la carta,
l'inchiostro, forza elettromotrice per le rotative, il trasporto in
libreria, la percentuale della libreria, ma soprattutto, soprattutto
...
Post by Unilì
Con l'ebook invece, non c'e' il costo della carta, dell'inchiostro,
corrente elettrica, libreria e non compro nessun prodotto ma acquisto un
...
Post by Unilì
Quanto dovrebbe costare quindi l'ebook corrispondente al libro da 9,80 euro?
Aggiungiamo pero' una variabile: quanti di questi 9.80 euro arrivano
all'autore? Perche' il concetto e' anche questo: le logiche di mercato
devono cambiare (Apple insegna).
Posso comprare un software da 500 euro, di questi 500 euro la maggior
parte sono spesi in pubblicita', distribuzione, logistica, etc. Se
l'autore lo vende direttamente a 50 euro (e ci guadagna di piu'!) allora
c'e' qualcosa di distorto.
La stessa cosa si applica a moltissimi settori (vedi contadini che
vendono la frutta quasi in rimessa, frutta che viene venduta a peso
d'oro nei negozi).
La catena di distribuzione deve portare dei vantaggi, se e' solo un
costo, che senso ha?
Se l'autore puo' vendere il suo ebook direttamente online e lo vende
(ipotizziamo) a 1.99 euro, probabilmente ne vendera' molti di piu' e,
forse, guadagnera' anche di piu'...
Concordo pienamente.

In un altro post avevo scritto "che cosa fanno gli editori per
guadagnarsi la loro fetta" visto che l'ultimo editore con cui ho avuto a
che fare:

-non digita il testo (lo riceve già in formato digitale)
-non corregge le bozze
-non impagina (vuole il file già impaginato)
-non stampa (questo lo fa la tipografia)
-non disegna la copertina (la copertina la dovevamo fornire noi, lui
poteva mettere il veto)

in pratica si limita a mettere il codice ISBN, e a prendere il file che
gli arriva e girarlo alla tipografia.

Il problema nasce pero' quando, se un libro cartaceo costa 15 euro (di
cui magari all'autore va 1 euro), l'autore pretende di vendere
direttamente il libro in formato e-book a 8 euro.

Certo, ci puo' provare, sarà il mercato a dire chi ha ragione.
Cleaver
2012-03-07 10:34:50 UTC
Permalink
Il giorno Wed, 07 Mar 2012 11:07:40 +0100
Post by Unilì
Il sistema potrebbe funzionare se gli ebook venissero messi in
vendita a prezzi molto bassi. Un po' come adesso con le apps che
costano 1 o 2 euro, cifre tali che l'utente pensa "vabbeh, non vale
la pena cercare la versione piratata e se un giorno dovessi
ricomprarlo perche' cambio lettore, per 2 euro pazienza".
IN USA i prezzi più diffusi sono 0.99 e 2,99 dollari per e-book, ma
lavorano su volumi di vendite 100 volte superiori a quelli italiani.

Ho pubblicato anch'io qualche libro con editori seri e le percentuali
dei contratti d'edizione destinate all'autore sui prezzi di copertina
variano dal 4% al 15%, con la media sull'8%.

Non si possono tenere le stesse percentuali ai prezzi indicati sopra con
gli e-book, se si vuole fare della scrittura una professione.

Si può passare alle pubblicazioni indipendenti, ma in quel caso ci si
deve arrangiare con distribuzione e promozione, e i costi lievitano
nuovamente.

Insomma, ai livelli italiani attuali di vendita, quei prezzi non sono
sostenibili.

L'unica soluzione non è la pirateria, ma comprare *molti* più libri,
soprattutto da editori e autori indipendenti, per prezzi ritenuti equi
dall'utente.

Due euro ti posso garantire che sono davvero pochi.

Di norma, un buon libro con vendite discrete vende tra le
40.000 e le 60.000 copie cartacee (i best seller italiani da 150.000 in
su) che vorrebbero dire tra 80.000 e 120.000 euro d'incasso se tutto
fosse in digitale a 2 euro, da cui si dovrebbero detrarre le tasse e i
costi di produzione, distribuzione e promozione.

Per un autore non varrebbe proprio la pena, sarebbe meglio andare a
lavorare in fabbrica.
Fabio Ferrero
2012-03-07 10:54:40 UTC
Permalink
Post by Cleaver
Ho pubblicato anch'io qualche libro con editori seri e le percentuali
dei contratti d'edizione destinate all'autore sui prezzi di copertina
variano dal 4% al 15%, con la media sull'8%.
Quindi su un libro da 9.80 euro l'autore intasca circa 80 centesimi...
Post by Cleaver
Di norma, un buon libro con vendite discrete vende tra le
40.000 e le 60.000 copie cartacee (i best seller italiani da 150.000 in
su) che vorrebbero dire tra 80.000 e 120.000 euro d'incasso se tutto
fosse in digitale a 2 euro, da cui si dovrebbero detrarre le tasse e i
costi di produzione, distribuzione e promozione.
Supponiamo che lo stesso autore di cui sopra venda l'ebook a 2 euro,
spese di distribuzione non ce ne sono, e' plausibile che il guadagno sia
vicino al doppio di un libro cartaceo. Chi lo compra spende 1/5, chi lo
vende guadagna il doppio...

Secondo me molti autori ci farebbero la firma...

Ciao.

Ps. tralasciamo il fatto che l'editore intasca oltre il 90% del prezzo
di copertina...
--
Pubblicita' regresso: http://www.ferrero.org
** Per scrivermi in mail, sostituire nutella con ferrero...
** To contact me by email, change nutella to ferrero...
Unilì
2012-03-07 12:45:11 UTC
Permalink
Post by Fabio Ferrero
Ps. tralasciamo il fatto che l'editore intasca oltre il 90% del prezzo
di copertina...
per fare che cosa?
Cleaver
2012-03-07 13:13:15 UTC
Permalink
Il giorno Wed, 07 Mar 2012 11:54:40 +0100
Post by Fabio Ferrero
Post by Cleaver
Ho pubblicato anch'io qualche libro con editori seri e le
percentuali dei contratti d'edizione destinate all'autore sui
prezzi di copertina variano dal 4% al 15%, con la media sull'8%.
Quindi su un libro da 9.80 euro l'autore intasca circa 80 centesimi...
Io ho firmato contratti all'8% su prezzo di copertina di 12.90, ma sono
a conoscenza di altri che hanno firmato anche per meno.
Post by Fabio Ferrero
Post by Cleaver
Di norma, un buon libro con vendite discrete vende tra le
40.000 e le 60.000 copie cartacee (i best seller italiani da
150.000 in su) che vorrebbero dire tra 80.000 e 120.000 euro
d'incasso se tutto fosse in digitale a 2 euro, da cui si dovrebbero
detrarre le tasse e i costi di produzione, distribuzione e
promozione.
Supponiamo che lo stesso autore di cui sopra venda l'ebook a 2 euro,
spese di distribuzione non ce ne sono, e' plausibile che il guadagno
sia vicino al doppio di un libro cartaceo. Chi lo compra spende 1/5,
chi lo vende guadagna il doppio...
Secondo me molti autori ci farebbero la firma...
Sì, se c'è volume di vendite sufficiente.

Attualmente gli e-book rappresentano lo 0.3% delle vendite totali in
Italia nel 2011 (dati dell'Associazione degli Editori), anche se in
fortissima crescita.

Se su 100 copie vendute 99.7 sono cartacee e 0.3 digitali, non c'è
alcun ritorno economico sostenibile.

Tenendo l'esempio numerico, per semplicità, di 1 euro guadagnato
dall'autore per ogni copia cartacea e 2 euro per ogni copia digitale,
per diventare conveniente la vendita a prezzi così bassa, si dovrebbe
arrivare almeno a un rapporto del 65% di copie cartacee e 35%
digitali.

Per questo dicevo di acquistare più libri digitali a prezzi medi (6-7
euro) perché si potrebbe invogliare editori/autori a investire più
pesantemente su questo formato facendo aumentare le vendite.

Una volta aumentati i volumi di vendita, si potrà pensare a richiedere
un'ulteriore riduzione dei costi.

P.S. Se si usano i canali di distribuzione legali, gli e-book hanno
anche un costo di distribuzione calcolato in percentuale sul prezzo di
vendita che va in tasca al gestore del sito di distribuzione. Nessuno
fa niente per niente, nel mondo degli affari.
Unilì
2012-03-07 12:42:35 UTC
Permalink
Post by Cleaver
Il giorno Wed, 07 Mar 2012 11:07:40 +0100
Post by Unilì
Il sistema potrebbe funzionare se gli ebook venissero messi in
vendita a prezzi molto bassi. Un po' come adesso con le apps che
costano 1 o 2 euro, cifre tali che l'utente pensa "vabbeh, non vale
la pena cercare la versione piratata e se un giorno dovessi
ricomprarlo perche' cambio lettore, per 2 euro pazienza".
IN USA i prezzi più diffusi sono 0.99 e 2,99 dollari per e-book, ma
lavorano su volumi di vendite 100 volte superiori a quelli italiani.
Ho pubblicato anch'io qualche libro con editori seri e le percentuali
dei contratti d'edizione destinate all'autore sui prezzi di copertina
variano dal 4% al 15%, con la media sull'8%.
Non si possono tenere le stesse percentuali ai prezzi indicati sopra con
gli e-book, se si vuole fare della scrittura una professione.
Si può passare alle pubblicazioni indipendenti, ma in quel caso ci si
deve arrangiare con distribuzione e promozione, e i costi lievitano
nuovamente.
Insomma, ai livelli italiani attuali di vendita, quei prezzi non sono
sostenibili.
L'unica soluzione non è la pirateria, ma comprare *molti* più libri,
soprattutto da editori e autori indipendenti, per prezzi ritenuti equi
dall'utente.
quindi vorresti obbligare il cliente a comprare libri anche se non li
vuole? O addirittura cercare di avere un "contributo di Stato agli
autori" così come accade per i quotidinai e far quindi mantenere dalla
collettività qualsiasi sfigato che si improvvisa scrittore?

Se quei prezzi non sono sostenibili per gli e-book, come fanno oggi ad
esserlo per i libri cartacei allora? Certo, le novità costano di piu',
ma la maggior parte dei libri che compro costa meno di 20 euro
(generalmente intorno ai 12); se ci mettiamo costi di stampa,
distribuzione, carta, vendita, quanto rimane all'autore?

E che dire allora dell'industria cinematografica dove, a differenza dei
libri i cui costi di produzione sono quelli di una licenza di word, i
costi di produzione sono di diversi milioni di euro ma il dvd viene
venduto a un prezzo che va tra i 12 e i 30 euro ed è pure rivendibile
come usato da chi l'ha comprato?
Post by Cleaver
Due euro ti posso garantire che sono davvero pochi.
Di norma, un buon libro con vendite discrete vende tra le
40.000 e le 60.000 copie cartacee (i best seller italiani da 150.000 in
su) che vorrebbero dire tra 80.000 e 120.000 euro d'incasso se tutto
fosse in digitale a 2 euro, da cui si dovrebbero detrarre le tasse e i
costi di produzione, distribuzione e promozione.
Per un autore non varrebbe proprio la pena, sarebbe meglio andare a
lavorare in fabbrica.
Beh non vedo altra soluzione, a meno che tu non voglia obbligare per
legge i clienti a comprare di piu' o peggio ancora ipotizzare una tassa
siae sulle risme di carta bianca per pagare gli autori di libri (mi
ricorda qualcosa...)
Cleaver
2012-03-07 12:53:00 UTC
Permalink
Il giorno Wed, 07 Mar 2012 13:42:35 +0100
Post by Unilì
Beh non vedo altra soluzione, a meno che tu non voglia obbligare per
legge i clienti a comprare di piu' o peggio ancora ipotizzare una
tassa siae sulle risme di carta bianca per pagare gli autori di libri
(mi ricorda qualcosa...)
Non ci siamo capiti.

Non puoi vendere libri a 0.99 euro perché in Italia non c'è volume
sufficiente per rendere la scrittura una professione.

Si dovrebbero comprare, sempre che si ritenga il prezzo equo, più titoli
di editori e autori indipendenti che vendono a prezzi più contenuti, ma
sostenibili, come 6-7 euro.

Il calo di prezzo a livelli non sostenibili con questi volumi di
vendite comporterebbe la semplice morte del libro.

Un autore, a meno che non lo faccia per motivi filantropici o per
vanità, se non è pagato non scrive.

Per avere prezzi bassi, quei prezzi devono essere comunque remunerativi
per gli autori.

Sono due condizioni base della professione.

Fine della storia.

Gli utenti a cui non sta bene, possono rinunciare alla lettura o
diventare autori filantropici.
Gerry
2012-03-07 13:09:42 UTC
Permalink
Stiamo servendo (Cleaver)
Non puoi vendere libri a 0.99 euro perch‚ in Italia non c'Š volume
sufficiente per rendere la scrittura una professione.
Non puoi vendere qualcosa che non esiste.
Onestamente io non pagherei nemmeno una lira per comprare qualcosa che non
ho.

Se si parla di affittare possiamo riparlarne, ma *COMPRARE* per me vuol
dire una cosa precisa: avere qualcosa che sia mio e lo resti.
Cleaver
2012-03-07 13:22:42 UTC
Permalink
Il giorno 7 Mar 2012 14:09:42 +0100
Post by Gerry
Non puoi vendere qualcosa che non esiste.
Onestamente io non pagherei nemmeno una lira per comprare qualcosa
che non ho.
Se si parla di affittare possiamo riparlarne, ma *COMPRARE* per me
vuol dire una cosa precisa: avere qualcosa che sia mio e lo resti.
Non si paga per vedere un film al cinema?

O per ammirare dei quadri in al Louvre?

O per acoltare l'Aida all'Arena di Verona?

Scusate, ma che razza di discorsi state facendo?

In quei casi non si paga per il supporto video/audio, ma si paga
ugualmente l'aspetto creativo.

Di più non so dirvi, se non che non si può pretendere di avere gratis
ciò che l'autore non vuole darti gratis.

Se l'autore pensa diversamente, e l'ho fatto anch'io in ambito open
source, è un altro paio di maniche.

Però è una scelta dell'autore, non dell'utente.

L'utente può solo non comprare/pagare l'opera. Non può pretenderla al
prezzo che vuole lui o gratuitamente.
Unilì
2012-03-07 13:37:29 UTC
Permalink
Post by Cleaver
Il giorno 7 Mar 2012 14:09:42 +0100
Post by Gerry
Non puoi vendere qualcosa che non esiste.
Onestamente io non pagherei nemmeno una lira per comprare qualcosa
che non ho.
Se si parla di affittare possiamo riparlarne, ma *COMPRARE* per me
vuol dire una cosa precisa: avere qualcosa che sia mio e lo resti.
Non si paga per vedere un film al cinema?
O per ammirare dei quadri in al Louvre?
O per acoltare l'Aida all'Arena di Verona?
Eppero' nessuno ti dice che stai "comprando la Gioconda" o "comprando I
Vitelloni" o "comprando l'orchestra".

Semplicemente l'utente è consapevole che sta comprando un biglietto per
la visione di uno spettacolo.

Da questo punto di vista la dicitura "comprare ebook" andrebbe cambiata,
visto che l'utente non sta comprando un ebook ma un "biglietto" che dà
diritto alla lettura dello stesso.

Ripeto, basta che l'utente ne sia consapevole, magari all'utente va bene
così, ma ho l'impressione che nell'immaginario collettivo dell'utente,
l'ebook sia l'equivalente del libro fisico con la differenza che non
c'e' la carta.
Post by Cleaver
Scusate, ma che razza di discorsi state facendo?
In quei casi non si paga per il supporto video/audio, ma si paga
ugualmente l'aspetto creativo.
Infatti in quel caso l'utente ne è consapevole. L'utente paga 7 euro per
la visione del film, una volta sola, e gli sta bene così perche':

-il film che vede è un'ultimissima novità
-il film viene proiettato su uno schermo di 18 metri ad altissima
definizione.
-anche l'audio è molto buono

Nel caso dell'arena di verona poi siamo addirittura dal vivo.

Insomma, sarebbe come se anziche' comprare un libro mi trovassi davanti
all'autore che mi racconta lui stesso la storia con la sua voce, dal vivo.
Post by Cleaver
Di più non so dirvi, se non che non si può pretendere di avere gratis
ciò che l'autore non vuole darti gratis.
Non pretendo niente gratis e credo che la professionalità vada
retribuita, per questo sono contrario alla pirateria.

Non voglio pero' neanche che il lettore sia ingannato facendogli credere
che acquista un libro senza carta quando invece acquista soltanto il
"diritto personale alla lettura".

Quello che mi preoccupa di piu' poi sono i libri scolastici in cui con
la versione cartacea è permessa la rivendita dell'usato mentre con la
versione digitale no.

E un libro scolastico, di solito, non è che abbia tutta questa innovazione.

Poi se uno scrittore non ce la fa a campare dei libri che vende, è
giusto che vada a fare un altro lavoro.
Post by Cleaver
L'utente può solo non comprare/pagare l'opera. Non può pretenderla al
prezzo che vuole lui o gratuitamente.
è quello che succederà.
Cleaver
2012-03-07 14:48:45 UTC
Permalink
Il giorno Wed, 07 Mar 2012 14:37:29 +0100
Post by Unilì
Eppero' nessuno ti dice che stai "comprando la Gioconda" o "comprando
I Vitelloni" o "comprando l'orchestra".
Ma è soltanto una questione semantica.

Nel linguaggio corrente si dice "comprare il biglietto al cinema, a
teatro, al museo", però non paghi solo la carta per la carta del
biglietto. :-)

Su, non stiamo a discutere queste cose.
Gerry
2012-03-08 10:10:26 UTC
Permalink
Stiamo servendo (Cleaver)
Ma Š soltanto una questione semantica.
Nel linguaggio corrente si dice "comprare il biglietto al cinema, a
teatro, al museo", per• non paghi solo la carta per la carta del
biglietto. :-)
Ma nemmeno per idea, lo hai appena detto tu: "compro il biglietto".
Non compro il museo, la semantica identifica esattamento cosa stai
comprando: un'esperienza che ha dei confini ben precisi e include dei
limiti ben precisi.

Nessuno pretende di portare via un quadro perchè ha comprato un bliglietto
del Louvre, viceversa ti troverai pieni di fessi che *comprano* un'intera
biblioteca su Amazon e scoprono che magari non possono mettere i libri su
un'eBook reader della Sony perchè il Kindle si è rotto e quello della Sony
costa meno. Poi gli spieghi te che *comprare* non voleva proprio dire
*comprare* ma si intendeva *comprare*. (è volutamente ironico)

Le parole sono importanti, cazzo! (cit.)
Cleaver
2012-03-08 10:47:41 UTC
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Il giorno 8 Mar 2012 11:10:26 +0100
Post by Gerry
Ma nemmeno per idea, lo hai appena detto tu: "compro il biglietto".
Discussione assolutamente futile.
Gerry
2012-03-08 13:16:41 UTC
Permalink
Stiamo servendo (Cleaver)
Post by Cleaver
Discussione assolutamente futile.
Scomettiamo?

Cleaver
2012-03-07 14:49:51 UTC
Permalink
Il giorno Wed, 07 Mar 2012 14:37:29 +0100
Post by Unilì
Quello che mi preoccupa di piu' poi sono i libri scolastici in cui
con la versione cartacea è permessa la rivendita dell'usato mentre
con la versione digitale no.
E un libro scolastico, di solito, non è che abbia tutta questa innovazione.
Poi se uno scrittore non ce la fa a campare dei libri che vende, è
giusto che vada a fare un altro lavoro.
I libri scolastici, almeno nelle scuole pubbliche, dovrebbero essere a
carico dello Stato.
Unilì
2012-03-07 15:19:31 UTC
Permalink
Post by Cleaver
I libri scolastici, almeno nelle scuole pubbliche, dovrebbero essere a
carico dello Stato.
Secondo me dovrebbero essere scritti da autori pagati dallo Stato al
quale cedono i diritti per una cifra forfettaria (indipendentemente
dalle vendite).

Lo Stato poi lo distribuirà gratuitamente.

Perche' se crei un qualcosa "a carico dello Stato" ma i cui introiti
vanno ai privati in base alle vendite, ecco che spuntano tangenti e
bustarelle.

Invece se si fa come dico io si retribuisce l'autore con una cifra
congrua, anche alta, non è quello il problema; poi nessuno avrà
interesse a fare pressioni affinche' il professore adotti un libro
anziche' un altro, tanto nessuno ci guadagna.

Invece oggi il professore costringe 20 alunni a comprare il libro X, il
piu' delle volte perche' lo reputa il migliore, ma qualche volta perche'
l'editore di X regala copie omaggio (o magari pure qualcos'altro...)...
uno di quei casi in cui il consumatore è costretto a comprare qualcosa
che non sceglie lui e gli introiti vanno a privati.

Per fortuna, almeno oggi, c'e' il mercato dell'usato.
Cleaver
2012-03-07 15:35:15 UTC
Permalink
Il giorno Wed, 07 Mar 2012 16:19:31 +0100
Post by Unilì
Secondo me dovrebbero essere scritti da autori pagati dallo Stato al
quale cedono i diritti per una cifra forfettaria (indipendentemente
dalle vendite).
Lo Stato poi lo distribuirà gratuitamente.
Perche' se crei un qualcosa "a carico dello Stato" ma i cui introiti
vanno ai privati in base alle vendite, ecco che spuntano tangenti e
bustarelle.
Uhm... Però io libri di storia "scritti dallo Stato" non li vorrei mai
vedere.
Unilì
2012-03-07 16:03:17 UTC
Permalink
Post by Cleaver
Il giorno Wed, 07 Mar 2012 16:19:31 +0100
Post by Unilì
Secondo me dovrebbero essere scritti da autori pagati dallo Stato al
quale cedono i diritti per una cifra forfettaria (indipendentemente
dalle vendite).
Lo Stato poi lo distribuirà gratuitamente.
Perche' se crei un qualcosa "a carico dello Stato" ma i cui introiti
vanno ai privati in base alle vendite, ecco che spuntano tangenti e
bustarelle.
Uhm... Però io libri di storia "scritti dallo Stato" non li vorrei mai
vedere.
Beh, da quel punto di vista se sono scritti "da un privato" possono
essere anch'essi di parte.

Ricordati di chi è la mondadori.

E' un po' come la televisione di Stato o privata, quella di Stato è
*controllata* dai partiti, quella privata, nei 3 canali principali, è
*direttamente* di proprietà del leader di un partito.
ValeRyo Saeba
2012-03-07 16:46:41 UTC
Permalink
Post by Cleaver
Uhm... Però io libri di storia "scritti dallo Stato" non li vorrei mai
vedere.
Vogliamo parlare del creazionismo come materia scolastica?
Brr....
--
ValeRyo
ValeRyo Saeba
2012-03-07 16:45:41 UTC
Permalink
Post by Unilì
Eppero' nessuno ti dice che stai "comprando la Gioconda" o "comprando
I Vitelloni" o "comprando l'orchestra".
Per carità, così si discute di lana caprina.
Ti meriteresti che all'ingresso del cinema non ti facessero
entrare, perché hai 'comprato il biglietto' ed infatti ce l'hai in
mano, ritieniti soddisfatto :-)
--
ValeRyo
Unilì
2012-03-07 17:50:34 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Post by Unilì
Eppero' nessuno ti dice che stai "comprando la Gioconda" o "comprando
I Vitelloni" o "comprando l'orchestra".
Per carità, così si discute di lana caprina.
Ti meriteresti che all'ingresso del cinema non ti facessero
entrare, perché hai 'comprato il biglietto' ed infatti ce l'hai in
mano, ritieniti soddisfatto :-)
giusto, pero' posso rivenderlo fuori del cinema :-)
Gerry
2012-03-08 10:04:14 UTC
Permalink
Stiamo servendo (Cleaver)
Post by Cleaver
Non si paga per vedere un film al cinema?
O per ammirare dei quadri in al Louvre?
O per acoltare l'Aida all'Arena di Verona?
Scusate, ma che razza di discorsi state facendo?
Conta fino a 10 e rileggi la parola *comprare*.

Io con compro un film al cinema, compro un biglietto per un film.

Io non compro il Louvre, compro un biglietto per il Louvre.

Io non compo l'Aida né l'Arena di Verona, compro un biglietto per l'Aida
all'Arena di Verona.

Io compro un libro, ma non compro un eBook. Non è la stessa cosa. Un libro
è mio, un eBook no.
Gerry
2012-03-07 13:07:00 UTC
Permalink
Stiamo servendo (Cleaver)
IN USA i prezzi pi— diffusi sono 0.99 e 2,99 dollari per e-book, ma
lavorano su volumi di vendite 100 volte superiori a quelli italiani.
Ho pubblicato anch'io qualche libro con editori seri e le percentuali
dei contratti d'edizione destinate all'autore sui prezzi di copertina
variano dal 4% al 15%, con la media sull'8%.
Perchè li devi VENDERE?
Vendere è una parola senza senso con gli eBook, vendi qualcosa di fisico
che tu compri e ti tieni. Vendo un CD, un DVD o un libro, con un Ebook o un
MP3 non ha senso.

Se vogliamo contrattare la proprieta intellettuale usiamo un modello
diverso, 20€/mese per l'accesso a una biblioteca, se ci integri anche
musica e film qualcosina in più.

Se tu utente hai già pagato il servizio cosa te ne frega di andare a
cercare il libro piratato?
Cleaver
2012-03-07 13:27:03 UTC
Permalink
Il giorno 7 Mar 2012 14:07:00 +0100
Post by Gerry
Perchè li devi VENDERE?
E' solo fraseologia ereditata dal cartaceo.

Si può anche fare un servizio a pagamento mensile verso l'utente, ma
verso l'autore di *libri* come se ne calcola la remunerazione se non in
base alle copie che il lettore legge?

Questo presupponendo un sistema con case editrici tradizionali.

Se si pensa a un'infinità di autori indipendenti che fanno tutto da
soli e che sia autoproducono, siamo anni luce di distanza da una simile
situazione.
Fabio Ferrero
2012-03-07 14:02:12 UTC
Permalink
Post by Gerry
Se vogliamo contrattare la proprieta intellettuale usiamo un modello
diverso, 20€/mese per l'accesso a una biblioteca, se ci integri anche
musica e film qualcosina in più.
C'e' gia' chi lo fa: http://www.safaribooksonline.com/

...e, guarda caso, e' "simile" alla direzione presa da Apple per la
musica con iTunes match che, casualmente, non e' disponibile in Italia e
chissa' se e quando lo sara'.

Lo so benissimo che il volume attuale di vendita degli ebook in Italia
e' ridicolo, ma il futuro e' questo.

Mi sembra di vedere quanto e' successo con la musica, fino a qualche
anno fa chi avrebbe comprato musica online? Poi e' arrivata Apple e
iTunes store vendeva nel 2009 il 25% di tutta la musica degli USA.

I film sono orientati nella stessa direzione, blockbuster e' fallita e
presto dvd e bluray saranno un ricordo.

E' ragionevole supporre che anche i libri faranno la stessa fine.

Ci sara' resistenza dai detentori dei monopoli, ma chi non si adegua
scomparira'...

Ciao.
--
Pubblicita' regresso: http://www.ferrero.org
** Per scrivermi in mail, sostituire nutella con ferrero...
** To contact me by email, change nutella to ferrero...
Francesco Potortì
2012-03-07 13:12:07 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Post by Francesco Potortì
Post by ValeRyo Saeba
L'alternativa? Niente ebook?
Perché ho seri dubbi che un autore o un editore regalino in giro
i PDF dei libri...
Guarda questo: http://www.amazon.com/gp/product/0596005903
i PDF sono qui: http://lwn.net/Kernel/LDD3/
È un libro di grande successo, venduto da anni, ormai alla terza edizione.
Non mi sembra un esempio calzante, lì c'è una filosofia diversa
alla base.
Hm. In che senso una filosofia diversa? Ti chiedevi se un autore o
editore regala i PDF dei libri e te ne ho mostrato un esempio.
L'editore O'Reilly ne pubblica diversi: <http://oreilly.com/openbook/>.
Certo, pochissimi rispetto al totale dei titoli da loro pubblicati.
Post by ValeRyo Saeba
In più gli autori non guadagnano dai libri, fanno altro (AFAIK).
Autori che campano *solo* con i libri credo che siano una sparuta
minoranza rispetto al numero degli autori.
Post by ValeRyo Saeba
Tu credi possibile che gli autori mainstream inizino a distribuire
gratis i pdf dei loro libri?
Boh? Per i pochi esempi di cui ho letto, mi sembra di aver capito che
chi l'ha fatto ci ha guadagnato in pubblicità e non ci ha perso in
vendite. D'altra parte anche per la musica le poche indagini non
finanziate dagli editori sembrano indicare qualcosa di analogo.
ValeRyo Saeba
2012-03-07 16:55:56 UTC
Permalink
Post by Francesco Potortì
Hm. In che senso una filosofia diversa? Ti chiedevi se un autore o
editore regala i PDF dei libri e te ne ho mostrato un esempio.
Rubini & Co. fanno tutt'altro lavoro e in più condividono la loro
(ampia) conoscenza. E l'aver pubblicato dei libri non fa che
aumentare la loro popolarità che fa bene al loro lavoro principale
che è quello di consulenza (per quanto ne so io, magari sbaglio).

Esiste anche il software free, ma ha un business model con un
suo senso.

Regalare i PDF completi dei libri a che business model apparterrebbe?
Non riesco a trovarlo, ma se me lo indichi sono disposto a
leggere con attenzione.
--
ValeRyo
Dingo
2012-03-07 13:10:15 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Regalare i PDF completi dei libri a che business model apparterrebbe?
[...]
a quello del *copyleft*

http://www.copyleft-italia.it/

che si avvale della rete per farsi pubblicità e vendere i libri *veri*
(cartacei) gli unici che meritino un esborso monetario perché merce la
cui proprietà viene trasferita a titolo definitivo e permanente
all'acquirente

adottato in Italia da Gaffi, Eleuthera ed altri che furbamente non
cercano di *censurare* la rete, ma ne sfruttano le potenzialità

io stesso sto cercando di aprire una casa editrice e l'adozione del
copyleft (tutti i libri pubblicati saranno liberamente scaricabili,
fotocopiabili e scansionabili) non solo aiuterà a fare pubbblicità alla
casa editrice e ad incrementare le vendite dei libri *veri*, ma
affosserà ancor più rapidamente l'aberrante mercato degli ebook a pagamento
Unilì
2012-03-07 20:59:55 UTC
Permalink
io stesso sto cercando di aprire una casa editrice e l'adozione del
copyleft (tutti i libri pubblicati saranno liberamente scaricabili,
fotocopiabili e scansionabili)
se il libro è già "scaricabile" gratuitamente non ha senso
scansionarlo, a meno di non essere masochisti :-)
ValeRyo Saeba
2012-03-07 22:53:17 UTC
Permalink
Post by Dingo
Post by ValeRyo Saeba
Regalare i PDF completi dei libri a che business model apparterrebbe?
[...]
a quello del *copyleft*
http://www.copyleft-italia.it/
che si avvale della rete per farsi pubblicità e vendere i libri *veri*
(cartacei) gli unici che meritino un esborso monetario perché merce la
cui proprietà viene trasferita a titolo definitivo e permanente
all'acquirente
<snip>
Post by Dingo
ma
affosserà ancor più rapidamente l'aberrante mercato degli ebook a pagamento
Punti di vista.

Forse l'ho già detto, ma per me un libro di narrativa vale la pena di
averlo cartaceo, il reference book di un linguaggio di programmazione
o un libro di ricette, no.
Quindi se rilasci un libro di ricette gratuitamente in pdf o nei vari
formati ebook hai perso almeno un acquirente :-)
--
ValeRyo
Leonardo Serni
2012-03-07 23:28:32 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Post by Dingo
ma
affosserà ancor più rapidamente l'aberrante mercato degli ebook a pagamento
Punti di vista.
Forse l'ho già detto, ma per me un libro di narrativa vale la pena di
averlo cartaceo, il reference book di un linguaggio di programmazione
o un libro di ricette, no.
Beh, sul cartaceo trovo che la funzione "Search" sia un po' più lenta,
e in genere anche lo spazio per le annotazioni sia molto più ridotto.

Sono due feature per avere le quali spendo volentieri qualche euro.

Poi, nei viaggi lunghi, questo equivale a una mezza libreria

Loading Image...

sia come spazio, che come peso. Una volta mi fermarono alla dogana con
uno zaino cubico con circa 30 tascabili, e giurai "mai più, mai più".

Leonardo
--
Tell us whether you spy, in the light of the morn,
what saluted was fiercely at the fall of the past day:
whose pips and whose bands in the very heart of the fray
bravely floated from the bulwarks to which we were sworn?
ValeRyo Saeba
2012-03-08 08:17:23 UTC
Permalink
Post by Leonardo Serni
Post by ValeRyo Saeba
Forse l'ho già detto, ma per me un libro di narrativa vale la pena di
averlo cartaceo, il reference book di un linguaggio di programmazione
o un libro di ricette, no.
Beh, sul cartaceo trovo che la funzione "Search" sia un po' più lenta,
Appunto.
Post by Leonardo Serni
e in genere anche lo spazio per le annotazioni sia molto più ridotto.
Dipende da quanto piccolo riesci a scrivere :-D
Post by Leonardo Serni
Poi, nei viaggi lunghi, questo equivale a una mezza libreria
http://image.made-in-china.com/2f0j00NeSTRGHPnybM/16GB-High-Speed-Micro-SD-Cards.jpg
sia come spazio, che come peso. Una volta mi fermarono alla dogana con
uno zaino cubico con circa 30 tascabili, e giurai "mai più, mai più".
Come ti capisco :-)
Se sono in completo relax 'consumo' un libro al giorno...
--
ValeRyo
Francesco Potortì
2012-03-08 10:48:23 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Post by Francesco Potortì
Hm. In che senso una filosofia diversa? Ti chiedevi se un autore o
editore regala i PDF dei libri e te ne ho mostrato un esempio.
Rubini & Co. fanno tutt'altro lavoro e in più condividono la loro
(ampia) conoscenza. E l'aver pubblicato dei libri non fa che
aumentare la loro popolarità che fa bene al loro lavoro principale
che è quello di consulenza (per quanto ne so io, magari sbaglio).
Come dicevo nel pezzo che hai tagliato:
|Autori che campano *solo* con i libri credo che siano una sparuta
|minoranza rispetto al numero degli autori.

In altre parole, che io sappia il fatto di "avere un altro lavoro" è la
norma, vivere di soli libri è l'eccezione.
Post by ValeRyo Saeba
Esiste anche il software free, ma ha un business model con un
suo senso.
Il "software free" non esiste :)

Esiste il "free software", il "software libero", il "software open
source", il "freeware". A parte l'ultimo, sono diversi modi di indicare
la stessa cosa (dal punto di vista giuridico). Comunque, è solo una
nota terminologica, non credo che c'entri col nostro discorso.
Post by ValeRyo Saeba
Regalare i PDF completi dei libri a che business model apparterrebbe?
Non riesco a trovarlo, ma se me lo indichi sono disposto a
leggere con attenzione.
Non lo so, posso solo ripetere un'altra cosa che dicevo nel pezzo che
hai tagliato:

|Boh? Per i pochi esempi di cui ho letto, mi sembra di aver capito che
|chi l'ha fatto ci ha guadagnato in pubblicità e non ci ha perso in
|vendite. D'altra parte anche per la musica le poche indagini non
|finanziate dagli editori sembrano indicare qualcosa di analogo.
Leonardo Serni
2012-03-05 08:36:08 UTC
Permalink
Se nessuno pagherà per avere solo l'accesso condizionato ad un file e non il
libro oggetto fisico, il mercato e il suo pericoloso disegno monopolistico,
crolleranno da sé
Se.

Leonardo laconico
--
Tell us whether you spy, in the light of the morn,
what saluted was fiercely at the fall of the past day:
whose pips and whose bands in the very heart of the fray
bravely floated from the bulwarks to which we were sworn?
Unilì
2012-03-05 09:57:03 UTC
Permalink
Post by Leonardo Serni
Se nessuno pagherà per avere solo l'accesso condizionato ad un file e non il
libro oggetto fisico, il mercato e il suo pericoloso disegno monopolistico,
crolleranno da sé
Se.
Leonardo laconico
Come sta andando il mercato digitale di musica e/o film?

Certo, c'è ancora chi è convinto che "l'mp3 si sente come il cd perche'
tanto i tagli avvengono sulle frequenze non udibili"; certo, se si
tratta di musica "unz unz unz" e l'ascolto avviene sul supercompatto
tuner+cd+mp3 i classici impianti con "casse da 200 watt dichiarate"
grandi quanto una scatola di zucchero allora la differenza no' che non
si sente.

Noi facemmo la prova con un impianto serio, le casse erano chario,
l'amplificatore harman kardon (scusate se l'ho scritto male), fecero
partire in sincronia un mp3 e un cd con lo stesso brano, ogni volta
toglievano il volume e lo rimettevano facendomi ascoltare un frammento
senza dirmi quale sorgente avevano selezionato (ovviamente potevano
anche farmi ascoltare 4 volte di fila la solita sorgente, era casuale.
Su 20 ascolti ho azzeccato 18 volte se fosse il cd o l'mp3.

Poi ci sono i film in cui paradossalmente l'illegale è migliore del
legale... non possiedo un lettore bluray, per cui "legalmente" dovrei
accontentarmi della risoluzione pal, con un dvd, con la noia dei
capitoli obbligati (pubblicità non skippabile); illegalmente invece
potrei scaricarmi un mkv con il film a 1080p

Per l'ebook non saprei, ma io i libri li leggo al cesso, al mare, in
coda in auto, ecc e li distruggo, specialmente quelli che porto al mare.
Non mi sognerei mai di portare al mare un tablet o kindle e neppure
lasciarlo in auto nel cruscotto e anche al cesso mi farebbe un po' schifo.
ValeRyo Saeba
2012-03-05 10:05:43 UTC
Permalink
Post by Unilì
Come sta andando il mercato digitale di musica e/o film?
Certo, c'è ancora chi è convinto che "l'mp3 si sente come il cd
perche' tanto i tagli avvengono sulle frequenze non udibili"; certo,
se si
Se il discorso è questo, sembra di risentire quelli che osteggiavano
la stampa tipografica, perché "vuoi mettere gli amanuensi..."
--
ValeRyo
Unilì
2012-03-05 19:36:35 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Post by Unilì
Come sta andando il mercato digitale di musica e/o film?
Certo, c'è ancora chi è convinto che "l'mp3 si sente come il cd
perche' tanto i tagli avvengono sulle frequenze non udibili"; certo,
se si
Se il discorso è questo, sembra di risentire quelli che osteggiavano
la stampa tipografica, perché "vuoi mettere gli amanuensi..."
E' l'opposto, nel caso dell'mp3 la tecnologia è peggiorativa rispetto a
cio' che c'era prima.
ValeRyo Saeba
2012-03-05 21:07:49 UTC
Permalink
Post by Unilì
Post by ValeRyo Saeba
Se il discorso è questo, sembra di risentire quelli che osteggiavano
la stampa tipografica, perché "vuoi mettere gli amanuensi..."
E' l'opposto, nel caso dell'mp3 la tecnologia è peggiorativa rispetto
a cio' che c'era prima.
Che è la stessa cosa che dicevano a quel tempo.
Nel caso degli MP3 siamo sicuri che si perde informazione, così
come nel caso della stampa si perde la vena artistica che alcuni
amanuensi ponevano nella scrittura.
--
ValeRyo
Unilì
2012-03-05 22:06:53 UTC
Permalink
Post by ValeRyo Saeba
Post by Unilì
Post by ValeRyo Saeba
Se il discorso è questo, sembra di risentire quelli che osteggiavano
la stampa tipografica, perché "vuoi mettere gli amanuensi..."
E' l'opposto, nel caso dell'mp3 la tecnologia è peggiorativa rispetto
a cio' che c'era prima.
Che è la stessa cosa che dicevano a quel tempo.
Nel caso degli MP3 siamo sicuri che si perde informazione, così
come nel caso della stampa si perde la vena artistica che alcuni
amanuensi ponevano nella scrittura.
non è proprio uguale, la vena artistica degli amanuensi non influisce
sul contenuto dell'opera.

Diciamo che la calligrafia è un po' come la copertina del dvd...

Invece l'mp3 deteriora il contenuto stesso...

...come se nel testo introducesse dei piccolissimi refusi
Leonardo Serni
2012-03-05 15:03:37 UTC
Permalink
Post by Unilì
Post by Leonardo Serni
Se nessuno pagherà per avere solo l'accesso condizionato ad un file e non il
libro oggetto fisico, il mercato e il suo pericoloso disegno monopolistico,
crolleranno da sé
Se.
Leonardo laconico
Come sta andando il mercato digitale di musica e/o film?
Boh? Non ascolto musica e non guardo film, sicché non me ne interesso.
Post by Unilì
Certo, c'è ancora chi è convinto che "l'mp3 si sente come il cd perche'
tanto i tagli avvengono sulle frequenze non udibili"
Quando mi serve, tengo campionato su 44.1 kHz, 16 bit PCM. Sono sicuro che
qualche esperto distinguerà una differenza con un CD, ma la cosa non e' un
problema mio, voglio dire :-D

Comunque, la perdita di "qualità semantica" che esiste con musica e film è
zero per l'ebook; dubito che qualcuno li comprima eliminando gli articoli,
o magari riassumendo il testo.
Post by Unilì
Per l'ebook non saprei, ma io i libri li leggo al cesso, al mare, in
coda in auto, ecc e li distruggo, specialmente quelli che porto al mare.
Non mi sognerei mai di portare al mare un tablet o kindle e neppure
lasciarlo in auto nel cruscotto e anche al cesso mi farebbe un po' schifo.
Be', ma questo e' un po' come con le camicie: non indosseresti la stessa a
un matrimonio e per andare a pulire la soffitta.

Cio' non vuol dire che le camicie da guerra, o quelle da gran festa, siano
qualcosa che non serve a nulla.

Il 99% di quello che leggo ormai e' su ebook - ma il resto rimane su carta
anche quando avrei la versione digitale.

Il che, riporta all'inizio del post: "Se" nessuno paga, ma il fatto e' che
a un sacco di gente va benissimo, e loro pagano.

Leonardo
--
Tell us whether you spy, in the light of the morn,
what saluted was fiercely at the fall of the past day:
whose pips and whose bands in the very heart of the fray
bravely floated from the bulwarks to which we were sworn?
Daniele Orlandi
2012-03-05 23:36:08 UTC
Permalink
Post by Unilì
Certo, c'è ancora chi è convinto che "l'mp3 si sente come il cd perche'
C'è anche chi è convinto che l'mp3 faccia schifo solo perché è mp3 e non ha
mai studiato l'udibilità degli artefatti con particolari scelte di encoder e
bitrate.
Post by Unilì
Noi facemmo la prova con un impianto serio, le casse erano chario,
l'amplificatore harman kardon (scusate se l'ho scritto male), fecero
partire in sincronia un mp3 e un cd con lo stesso brano, ogni volta
toglievano il volume e lo rimettevano facendomi ascoltare un frammento
senza dirmi quale sorgente avevano selezionato (ovviamente potevano
anche farmi ascoltare 4 volte di fila la solita sorgente, era casuale.
Su 20 ascolti ho azzeccato 18 volte se fosse il cd o l'mp3.
È stata fatta una misura del livello per verificare che non ci fossero
discrepanze? È il primo errore che si commette.

Suppongo l'mp3 fosse prodotto dallo stesso CD. Quale bitrate? Quale encoder?
Quale set di parametri?
--
Daniele "Vihai" Orlandi
Bieco Illuminista #184213
Unilì
2012-03-07 21:06:27 UTC
Permalink
Post by Daniele Orlandi
Post by Unilì
Certo, c'è ancora chi è convinto che "l'mp3 si sente come il cd perche'
C'è anche chi è convinto che l'mp3 faccia schifo solo perché è mp3 e non ha
mai studiato l'udibilità degli artefatti con particolari scelte di encoder e
bitrate.
Post by Unilì
Noi facemmo la prova con un impianto serio, le casse erano chario,
l'amplificatore harman kardon (scusate se l'ho scritto male), fecero
partire in sincronia un mp3 e un cd con lo stesso brano, ogni volta
toglievano il volume e lo rimettevano facendomi ascoltare un frammento
senza dirmi quale sorgente avevano selezionato (ovviamente potevano
anche farmi ascoltare 4 volte di fila la solita sorgente, era casuale.
Su 20 ascolti ho azzeccato 18 volte se fosse il cd o l'mp3.
È stata fatta una misura del livello per verificare che non ci fossero
discrepanze? È il primo errore che si commette.
Suppongo l'mp3 fosse prodotto dallo stesso CD. Quale bitrate? Quale encoder?
Quale set di parametri?
Era un blade 192 kbit/s creato dalla traccia wav rippata dal cd stesso.

Non il massimo, effettivamente, sia come codec che come bitrate

Di piu' non so, è passato del rempo,
ricordo che *non* era un brano di musica classica.

C'erano pianoforte e sassofono, voce e percussioni, questo lo ricordo.

La differenza che notavo erano gli alti un pochino meno cristallini
nell'mp3, non dico che "gracchiassero" ma comunque erano appena meno
limpidi che nel cd.

Inoltre quando entravano piu' strumenti contemporaneamente, l'mp3 era un
pochino piu' "impastato" mentre nel cd gli strumenti sembravano molto
piu' distinti tra di loro, come se ognuno non distorgesse l'altro, quasi
come se ci fosse un diffusore separato per ogni strumento.

Poca differenza, per carità, da pippe mentali, ma rilevabile da un
orecchio non professionista la quasi totalità delle prove, e con uno di
quegli amplificatori che non montano neanche le regolazioni dei toni per
non sporcare il segnale.
Surak_2.0
2012-03-04 11:03:07 UTC
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Post by Unilì
Normalmente se uno compra un libro o poi puo' rivenderlo come usato.
Perfino alcuni grandi siti che vendono libri effettuano vendita di libri
usati.
Ed è normale, anzi, consigliato, che gli studenti acquistino libri
usati, per poi rivenderli.
Secondo la stessa logica, se compro un libro in formato digitale (e-pub,
pdf o qualunque altro formato), dovrebbe essermi consentito "venderlo a
terzi" a patto che io cancelli la mia copia, è così oppure no?
Se così non è questo accende una fregaturina occulta nei libri digitali.
Mica tanto occulta, solo che di sistemi per "aggirarla" ce ne sono tante e
costano anche meno che non le "fotocopie"
Post by Unilì
Si parla tanto, nella nostra scuola, che «un giorno finalmente gli
studenti verranno a scuola con una tavoletta e acquisteranno i libri in
formato digitale risparmiandosi parecchi chili di libri sulla schena»
E parecchi "euri" se i professori smetteranno il vecchio vizio.
A quel punto "rivendere" diventa inutile.
Almeno per i libri scolastici
Post by Unilì
pero' non si pensa al problema che a quel punto gli studenti non possono
piu' accedere al mercato dell'usato
(una vera manna dal cielo per autori ed editori)
Basta comprare "libri" che lo consentono..a costo di picchiare i
professori infami che per qualche libro in regalo costringono le famiglie
a tirare fuori un "botto" di soldi

Ciao!
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Unilì
2012-03-04 11:08:17 UTC
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Post by Surak_2.0
Post by Unilì
Si parla tanto, nella nostra scuola, che «un giorno finalmente gli
studenti verranno a scuola con una tavoletta e acquisteranno i libri in
formato digitale risparmiandosi parecchi chili di libri sulla schena»
E parecchi "euri" se i professori smetteranno il vecchio vizio.
A quel punto "rivendere" diventa inutile.
Almeno per i libri scolastici
Post by Unilì
pero' non si pensa al problema che a quel punto gli studenti non possono
piu' accedere al mercato dell'usato
(una vera manna dal cielo per autori ed editori)
Basta comprare "libri" che lo consentono..a costo di picchiare i
professori infami che per qualche libro in regalo costringono le famiglie
a tirare fuori un "botto" di soldi
In alcune università i prof. diffondono gratuitamente le loro dispense.

Io spero che gruppi di professori volontari si riuniscano per creare
libri GPL.

Tanto la prima guerra di indipendenza, il teorema de l'Hopital e il moto
circolare uniforme rimangono gli stessi, anche se si scopre che i
neutrini non vanno piu' veloce della luce.
Surak_2.0
2012-03-04 11:17:46 UTC
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Post by Unilì
Post by Surak_2.0
Post by Unilì
Si parla tanto, nella nostra scuola, che «un giorno finalmente gli
studenti verranno a scuola con una tavoletta e acquisteranno i libri in
formato digitale risparmiandosi parecchi chili di libri sulla schena»
E parecchi "euri" se i professori smetteranno il vecchio vizio.
A quel punto "rivendere" diventa inutile.
Almeno per i libri scolastici
Post by Unilì
pero' non si pensa al problema che a quel punto gli studenti non possono
piu' accedere al mercato dell'usato
(una vera manna dal cielo per autori ed editori)
Basta comprare "libri" che lo consentono..a costo di picchiare i
professori infami che per qualche libro in regalo costringono le famiglie
a tirare fuori un "botto" di soldi
In alcune università i prof. diffondono gratuitamente le loro dispense.
Lodevole, ma non standard (soprattutto poi nelle scuole precedenti)..anzi
sembra che lo standard sia "superare il budget"
Post by Unilì
Io spero che gruppi di professori volontari si riuniscano per creare
libri GPL.
Professori e studenti
Post by Unilì
Tanto la prima guerra di indipendenza, il teorema de l'Hopital e il moto
circolare uniforme rimangono gli stessi, anche se si scopre che i
neutrini non vanno piu' veloce della luce.
Eggià, ma poi i libri (rilegati) gratis chi glieli manda?

Ciao!
--
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Unilì
2012-03-04 11:24:57 UTC
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Post by Surak_2.0
Lodevole, ma non standard (soprattutto poi nelle scuole precedenti)..anzi
sembra che lo standard sia "superare il budget"
ricordo un'università dove negli anni 90 il prof all'esame firmava la
prima pagina del libro originale.
Se non ce lo avevi o se era già firmato non passavi l'esame.
Sarebbe stato da mandargli le Iene o Striscia la Notizia.
Gerry
2012-03-05 10:02:45 UTC
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Stiamo servendo (Unilì)
ricordo un'universit… dove negli anni 90 il prof all'esame firmava la
prima pagina del libro originale.
Se non ce lo avevi o se era gi… firmato non passavi l'esame.
Sarebbe stato da mandargli le Iene o Striscia la Notizia.
Se ne sentono ancora adesso.
Gerry
2012-03-05 10:02:10 UTC
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Stiamo servendo (=?ISO-8859-15?Q?Unil=EC?=)
Post by Unilì
Normalmente se uno compra un libro o poi puo' rivenderlo come usato.
Perfino alcuni grandi siti che vendono libri effettuano vendita di libri
usati.
La domanda è: è un tuo diritto poter rivendere un libro?
A che livello è tutelato?

Nel senso, è diverso dire che un editore non può impedirti di rivendere un
libro usato rispetto a dire che un editore deve consentiriti sempre di
poter rivendere il tuo libro.
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