On Mon, 03 Jun 2013 18:37:30 +0200, Piergiorgio Sartor
Post by Piergiorgio SartorMa anche no! Scusa.
Il mio sorriso (o smorfia) e` il mio, diverso dal tuo.
E` una delle basi per cui gli attori sono pagati in
funzione delle rappresentazioni.
Però fare l'attore è un po' più che sorridere o fare una smorfia ;)
Post by Piergiorgio SartorUn sacco di gente ha fatto Amleto ed per ognuna
l'attore in questione ha il (C).
In realtà il (C) degli attori (che recitano cose non scritte da loro)
e degli interpreti (che suonano o cantano cose non scritte da loro) è
un'IDEA (malata come il copyright stesso) abbastanza recente, e
legislativamente nemmeno applicata.
Se uno sul borderò ci scrive che ha suonato pezzi di altri, quello
dalla siae non prenderà una lira.
Lo stesso vale per gli attori, tanto di cinema quanto di teatro o
televisione. Un attore di cinema viene pagato dalla produzione, cioè
dalla casa cinematografica o per le piccole produzioni dal regista
stesso, che detengono il (C) essendo autori dell'opera. Un attore
interpreta certamente in modo diverso da un altro ma comunque si muove
all'interno di uno schema.
Anche quando c'era la rivista ed esisteva solo il canovaccio la parte
creativa degli attori non era comunque riconosciuta. Per intenderci,
gli eredi di Antonio de Curtis prendono ancora i soldi quando qualcuno
canta o suona in pubblico "Malafemmena" (dovrebbe essere così anche
per le radio ma così non è), o viene eseguita all'interno del film
"Totò Peppino e la Malafemmena" (in realtà questo no ma è una stortura
della siae, in altri Paesi succederebbe). Ma se un canale tv trasmette
per esempio "Totò a colori" o uno qualunque degli oltre 100 film che
non contengono sue canzoni (che si contano sulle dita di una mano),
gli eredi di Antonio de Curtis non vedono un centesimo. Perché è
riconosciuto il (C) al regista, alla produzione, e (ma non in Italia)
agli autori della colonna sonora.
Non agli attori, non agli interpreti.
Anche se si basavano su un canovaccio e poi andavano di fatto a ruota
libera, inventando loro, com'era appunto il caso di Totò.
Che poi non la prende comunque a meno che non è famoso perché la siae
funziona uno schifo e andrebbe eliminata, è un altro discorso.
Post by Piergiorgio SartorPost by Massi cadentiIl fatto che siano sorrisi o smorfie della tua faccia non cambiano che
restano sorrisi o smorfie, in senso assoluto, e che anche se tu avessi
una faccia diversa saresti in grado di farli ugualmente così come sarò
in grado di farli io che ho una faccia diversa dalla tua.
Esatto, e` questo proprio il punto.
Il fatto che sia comunque originale.
E' originale il risultato, ma non è originale il metodo. La
contrazione dei muscoli facciali è esattamente la stessa. E visto che
l'intenzionalità è nel metodo e non nel risultato (anche perché in
genere non hai uno specchio davanti e non sai per certo qual è il
risultato), non si può parlare di originalità nel metodo visto che è
lo stesso metodo (su altre facce) che usano tutti.
Michael Jackson poté brevettare il moonwalk perché era una cosa nuova
usare quell'andatura per ballare. Ma non avrebbe mai potuto brevettare
il ballo in generale anche se lui lo faceva divinamente. E parliamo
ancora di brevetti e non di (C).
Post by Piergiorgio Sartor[...]
Post by Massi cadentiIl copyright è applicabile quando c'è una certa creatività dietro. :)
E` riconosciuto in molti ambiti (cinema, musica),
che sia sufficiente una "unicita`" per definire
la "creativita`" soggetta a (C).
E' riconosciuto in molti ambiti. Non per gli interpreti, però.
Sia che interpreti un'opera protetta da copyright (es.tu che sali su
un palco e canti "Nel blu dipinto di blu") sia che interpreti un'opera
non protetta da copyright (es.io che salgo su un palco e suono la
Patetica di Beethoven) il lavoro di interprete non è tutelato dalla
LDA.
Post by Piergiorgio SartorPost by Massi cadentiIl fatto di essere in grado di fare più o meno volontariamente una
smorfia o un sorriso che sono in grado di fare altrettanto
volontariamente buona parte degli altri esseri umani e che hanno
sempre fatto nel corso della storia, non rende te creatore della
smorfia o del sorriso, e quindi non li rende opera dell'ingegno.
Invece si.
Tutti possono recitare Amleto e tutti quelli che
lo fatto acquisiscono un (C) sulla quella precisa
interpretazione.
Mi rendo conto che ci stiamo avvitando ma... no :)
Il copyright apparterrà al regista, a chi si occupa della
registrazione audio o video.
Certo, se il regista è lo stesso attore che interpreta Amleto, sarà
lui a detenere il copyright (anche degli altri attori) perché ha
ideato lui come devono interpretarlo.
Post by Piergiorgio Sartor[...]
Post by Massi cadentiNon sono convinto. In luogo pubblico mi hanno fatto fotografie, anche
interviste in cui ero indubbiamente il soggetto cui venivano poste le
domande, e non ho dovuto firmare alcuna liberatoria. Esiste il diritto
Questa era la mia domanda originale.
La liberatoria deve essere chiesta o data?
Deve essere il soggetto a chiederla o deve
essere l'autore a proporla?
Oppure non e` necessaria, posso filmare
chiunque senza remore?
Dalla mia esperienza in luogo pubblico non serve liberatoria,
ovviamente dipende da che intenzioni hai di fare con quel filmato. Se
lo scopo è offendere la reputazione della persona filmata, o ti firma
la liberatoria, o la rendi irriconoscibile, o corri il rischio di
beccarti una querela. ;)
Serve comunque un po' di buonsenso. Sia da parte di chi riprende sia
di chi è ripreso.
Ad esempio io mi guarderei bene dal mettermi fare video o foto in una
spiaggia nudista... almeno non senza aver chiesto prima il consenso a
tutte le persone che entrano nell'inquadratura :D
Post by Piergiorgio SartorPost by Massi cadentidi cronaca, che in questi casi sovrasta il diritto all'immagine.
Ma no, candid camera chiede la liberatoria,
anche in luoghi pubblici.
Candid camera (quella classica) chiede la liberatoria perché prende
per il culo le persone. I servizi delle iene quelli a volto scoperto o
sono a personaggi pubblici o se sono a comuni mortali vuol dire che
hanno filmato la liberatoria.
(Per i personaggi pubblici non so se serva, probabilmente sì ma in
certi servizi (tipo quello che si fa firmare le foto dei calciatori
ritoccate) sorge il dubbio visto che le vittime scappano via. Stesso
per i politici intervistati sugli argomenti di cultura generale. Non
credo gli piaccia fare altre figure di merda oltre quelle che già
fanno in parlamento e quindi non credo firmino una liberatoria, ma
essendo personaggi pubblici c'è il diritto di cronaca).
Post by Piergiorgio SartorPost by Massi cadentiDiverso il discorso nei luoghi privati o nei casi in cui è ravvisabile
una possibile offesa alla reputazione. Ad esempio nei servizi delle
Iene con telecamera nascosta dove vanno a sgamare il
truffatore/maniaco di turno, in quel caso (anche ci fosse un reato in
flagranza) non possono mandare in onda l'immagine non oscurata e la
voce non camuffata senza la liberatoria (perché appunto in mancanza di
quella c'è offesa della reputazione).
Le iene lavorano anche in luogo pubblico.
A mio avviso questo prova esattamente il mio
pensiero: serve sempre e comunque una liberatoria,
nel momento in cui il soggetto e` una persona e
non il luogo circostante (dove la persona passa
per caso).
Beh se il servizio è a un (presunto) truffatore o a un (presunto)
pedofilo mi pare palese che il tizio non si voglia far riconoscere e
quindi non firmerà mai la liberatoria. Ma lì la liberatoria serve
perché appunto è un servizio che offende la reputazione della persona
in questione mostrandola come (presunto) truffatore o (presunto)
pedofilo. Veri o meno che fossero i fatti narrati, se mandassero voce
e faccia in onda, si beccherebbero una querela al volo.
Post by Piergiorgio Sartor[...]
Post by Massi cadentiPer strada ci sono camere di sicurezza? :)
Eccerto, passo davanti al palazzo di giustizia
ci sono almeno due camera che filmano i passanti.
Con tanto di segnalazione sulla sorveglianza.
Filmano, per la precisione, il marciapiede di
fronte all'ingresso, ma chiunque passi di li,
senza entrare, viene ripreso.
Stesso discorso per diverse (ma non tutte) banche.
Non fatico a crederci.
Ma la normativa non imporrebbe un qualche limite?
Nel caso del palazzo di giustizia, la segnalazione è anche dall'altra
parte della strada? Perché in caso contrario credo sia illegale (io
che cammino sul marciapiede opposto potrei non sapere la "portata" di
quelle telecamere e non attraverso certo solo per andare a leggere il
cartello, ammesso che sul lato del palazzo di giustizia almeno ci sia,
come prescrive la legge).
Qui a Napoli cartelli di quel tipo li ho visti nelle stazioni della
metro, sui alcuni mezzi pubblici in genere, nelle banche e uffici
postali, in alcune ricevitorie/tabaccai e in qualche farmacia. Ma di
com'erano posizionate le telecamere era palese che oltre ovviamente
all'interno, verso la strada non andassero molto oltre l'ingresso.
Sicuramente ci saranno anche davanti le questure e caserme dei
carabinieri, in procura e in tribunale.
Post by Piergiorgio SartorPost by Massi cadentiSolo a me non è mai capitato?
Ma ti hanno chiesto prima che volevano fare una
intervista o ti hanno bloccato e sottoposto ad
una raffica di domande?
Delle tre volte che m'hanno intervistato (si fa per dire), in una ero
al pride due anni fa a manifestare per i diritti GLBT e in una ero
quest'anno con altri Juventini di Napoli a festeggiare l'arrivo della
squadra fuori all'albergo, e in queste erano interviste volanti fatte
a chi si trovava lì, una frase che ognuno diceva perché si era lì e
via. La terza, quattro anni fa per una tv locale, fu per lavoro, ero
uno degli artisti che suonavano in un concerto che io stesso
organizzai, mi fecero 3-4 domande su quello che avevo organizzato e
comparve pure il nome e cognome in sovrimpressione.
Questo per quanto riguarda le interviste video.
Di interviste via mail qualcuna in più, ma forse lì con la mail si
intende almeno una liberatoria pacifica. Un'intervista è comunque una
cosa un po' diversa da una ripresa fatta a gente lì per caso. Ho fatto
l'esempio dell'intervista perché è la cosa classica che ti fermano per
strada e ti chiedono il parere su qualcosa. Credo che fino all'anno
scorso la troupe di Superquark andava in giro per l'Italia a chiedere
alla gente comune cosa sapesse di questo o quell'alimento, una mia
amica è stata "intervistata" con quelle domande (a Roma), anche lì a
quanto mi raccontò nessuna richiesta di liberatoria (ed era la rai).
Ma ripeto è palese in casi del genere se non vuoi che venga messa in
onda non rispondi e te lo tagliano...